Bullismo e cyberbullismo, M5S e Lega: nuove norme più stringenti. Si pensa anche alla reclusione

WhatsApp
Telegram

I due partiti di maggioranza, Lega e M5S, stanno predisponendo un insieme di norme per combattere bullismo e cyberbullismo, tema questo presente nel contratto di Governo.

Bullismo e cyberbullismo: reato penale

Il M5S, come riferisce il Messaggero, intende applicare a chi pone in essere atti di bullismo l’articolo 612 bis del codice penale, anche alla luce dell’orientamento della Suprema corte, secondo cui “offendere, deridere, picchiare un compagno di classe è stalking”. Prevista anche la reclusione.

Sempre i pentastellati intendono aggiungere due aggravanti, allorquando i fatti vengano commessi da tre o più persone o con finalità discriminatorie.

Previste, comunque, non solo misure punitive ma anche di prevenzione del fenomeno.

Bullismo e cyberbullismo: compiti dirigenti scolastici

In caso di atti bullismo, i dirigenti scolastici dovranno tempestivamente segnalarli alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei minorenni, affinché si adottino provvedimenti amministrativi e non penali. “Per far emergere ai primi sintomi sottolinea il deputato Dori, primo firmatario di una proposta di legge M5S un disagio personale che può implicare l’esigenza di un supporto educativo”.

Cyberbullismo: modifica normativa vigente

L’intenzione del M5S, inoltre, è quella di intervenire sull’attuale legge n. 71/2017 sul contrasto e la prevenzione del cyberbullismo, nello specifico sulle forme di “aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione” poste in essere “per via telematica in danno di minorenni”.

L’ammonimento del questore, previsto dalla summenzionata legge sino a quando non è sporta denuncia, non basta, come afferma la leghista Tateo che ha depositato una proposta di legge alla Camera in cui si punta a rendere il web non più «una zona franca», con l’aggiunta di sette articoli al codice penale. 

Le nuove norme dovrebbero agire nella maniera di seguito indicata:

  • imporre ai provider l’obbligo «di offrire a chiunque abbia un accesso ad internet (famiglie, educatori, scuole, aggregazioni giovanili, internet point, biblioteche) servizi di Navigazione Differenziata;
  • distinguere tra utente adulto e minorenne al momento della connessione ad Internet, cosa già prevista nel codice di autoregolamentazione e che permette di filtrare contenuti online
  • punire, secondo quanto previsto dall’articolo 528, il fornitore di connettività alla rete Internet che non adempie all’ordine dell’Autorità giudiziaria di interrompere la trasmissione di scritti, disegni o immagini osceni
  • multare con sanzioni da 10 a 50mila euro i provider che non rispettino quanto prescritto

Si pensa ad inserire le nuove norme nella legge che ripristinerà l’educazione civica a scuola e che arriverà in Aula (alla Camera) a fine mese.

Il M5S, invece, vorrebbe che Conte istituisse un tavolo tecnico per giungere alla realizzazione di un piano di azione integrato, al quale destinare 150mila euro già a partire da quest’anno.

Presentata, infine, dalla senatrice Donno una proposta di legge che punta, tra le altre cose, a perseguire anche i minori di 14 anni e  includere “le famiglie nel percorso di educazione, recupero e rieducazione dei minorenni”.

Bullismo e cyberbullimo: il ruolo famiglia

Questa, come riportata sempre dal Messaggero, la parte del testo di legge dedicata alle famiglie:  “I genitori si legge nel testo devono cambiare marcia, svegliandosi dall’immobilismo in cui spesso si trovano avvolti, incapaci di reagire davanti ai pericoli della rete che inducono sempre più spesso bambini, anche molto piccoli, ad essere vittime». Ed ancora: «I genitori non sono esenti da responsabilità né quando si trovano in casa un bullo, né quando hanno in casa una vittima”.

WhatsApp
Telegram

Abilitazione all’insegnamento 30 CFU. Corsi Abilitanti online attivi! Università Dante Alighieri