Bulli in gita sospesi e 4 in condotta. Per le mamme la scuola ha esagerato

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Durante una gita scolastica a Roma, quindici studenti di un liceo di Cuneo si incontrano in una stanza d'albergo: tra risate e giochi e forse qualche bicchiere di troppo, cominciano a denudare uno di loro e a ricoprirlo di caramelle e dolciumi vari. Uno dei compagni filma tutto e il video arriva nelle mani di un professore e dei genitori del ragazzo.

Durante una gita scolastica a Roma, quindici studenti di un liceo di Cuneo si incontrano in una stanza d'albergo: tra risate e giochi e forse qualche bicchiere di troppo, cominciano a denudare uno di loro e a ricoprirlo di caramelle e dolciumi vari. Uno dei compagni filma tutto e il video arriva nelle mani di un professore e dei genitori del ragazzo.

La preside è molto dura: convoca tutti, non si denuncia ma si danno quattro in condotta per tutti e sospensioni dai 5 ai 15 giorni.

La notizia, riportata da La Stampa, non finisce qui, perché nella redazione del giornale arrivano le telefonate di un gruppo di mamme, che commentano l'accaduto e difendono i ragazzi.

"Parlo a nome di molte delle mamme, anche se non ho figli al liceo. State raccontando un caso che non esiste. Se c’è qualcosa di grave è che abbiano sospeso quattordici studenti e dato il quattro in condotta a tutti. Non li fanno neppure accedere ai programmi per prepararsi a casa. Significa condannarli ad essere bocciati, a perdere un anno di scuola. Una rovina per molti. Anche in termini economici, con quello che costa oggi frequentare un liceo. E poi vi siete chiesti perché i ragazzi erano soli? Un professore all’ultimo non li ha accompagnati. E come è sempre successo nelle gite hanno approfittato delle ore libere per divertirsi. Nulla di più, nulla di diverso, nulla di grave. Nessuno si è fatto male, nessuno voleva fare del male, ma solo scherzare. Quelle cose cameratesche che si fanno in caserma. Che si sono sempre fatte tra ragazzi. Ripeto: nessun caso di bullismo".

La dirigente trova invece l'episodio inaccettabile:"Il nodo sta proprio lì. I ragazzi, e alcuni genitori, sono convinti che l’episodio sia riconducibile allo scherzo. Inaccettabile. Siamo dovuti intervenire con fermezza per far capire quali sono i limiti, il rispetto delle norme, il contesto in cui si fanno certe azioni. Si trattava di gita educativa. Dopo i provvedimenti alcuni, figli e genitori, hanno capito la gravità dell’episodio. Molti, ma non tutti".

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