Boom di bocciature, promozione non deve essere scontata. Lettera

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inviata da Mario Bocola – La notizia del boom dei ricorsi contro la bocciatura degli alunni ripropone all’attenzione un problema, o meglio un vezzo tipico tutto italiano di ricorrere agli avvocati e alla magistratura per far valere a tutti i costi i propri diritti, quanto questi non sono affatto diritti ma il risultato dello scarso impegno degli alunni a scuola.

Se un alunno non si è impegnato, non ha studiato, non ha mai svolto i compiti in classe e a casa, è stato indisciplinato, non ha rispettato le regole impartite dal regolamento d’istituto perché deve essere promosso?

Non è affatto una cosa scontata la promozione, ma il risultato finale di un intero anno scolastico. “Tu non studi e io ti devo promuovere”, direbbe un insegnante.

Non esiste proprio e non esiste promozione che tenga di fronte a risultati del tutto negativi. La promozione si conquista non si regala!

I genitori che di fronte all’esito della non ammissione alla classe successiva del proprio figlio vanno in tutte le furie e corrono velocemente dagli avvocati per far valere tutti i diritti non vogliono la crescita formativa, culturale ed intellettuale dei figli, ma soltanto farlo contento con una promozione non “sudata” ma regalata.

Il figlio in questo modo crescerà capendo che nella vita tutto è dovuto: basta una “conoscenza”, una “segnalazione” da parte di qualche e così anche di fronte a risultati negativi vai avanti.

Il ragazzo sarà uno sconfitto dalla vita perché troverà sempre un ostacolo che non riuscirà a superare. Ed ecco che subentra l’angoscia, la depressione con conseguenze anche gravi. I genitori non devono mettere sempre i “paracadute” ai figli affinchè non si facciano male. Invece no. Devono provare anche la sofferenza della sconfitta e capire le ragioni per migliorare.

“Mi hanno bocciato? Me la sono meritata. L’ anno prossimo mi impegnerò di più per essere promosso”. Così direbbe un alunno responsabile e coscienzioso.

E invece no. “Ti hanno bocciato? Direbbero i genitori. Ora andiamo dall’avvocato e facciamo ricorso. Così il Consiglio di Classe capirà che ti hanno fatto del male.

Molti padri e madri, purtroppo, non sanno che la bocciatura non la determina il singolo docente, ma viene decisa all’unanimità o a maggioranza dal Consiglio di Classe.

Occorre modificare alcune norme come quella di rendere insindacabile la decisione della bocciatura da parte del Consiglio di Classe. Sarebbe una cosa buona. Sarà difficile perché scenderebbero in campo tutti i pedagogisti, contrari alla bocciatura e sempre favorevoli alla promozione.

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