“Boom di 100 e lode a Sud”? I dati smentiscono

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dp – Tam tam, dopo la pubblicazione dei dati del MIUR si è scatenato il solito attacco contro le regioni del Sud e un presunto boom di 100 e lode. Ma i dati non dicono questo.

dp – Tam tam, dopo la pubblicazione dei dati del MIUR si è scatenato il solito attacco contro le regioni del Sud e un presunto boom di 100 e lode. Ma i dati non dicono questo.

Ci sorprendiamo come testate giornalistiche, alcune anche specializzate nel settore della scuola, abbiano riportato le parole di una nota diffusa, tramite ADNKRONOS, dai "Giovani padani" senza averne appurato la fondatezza.

Nel lancio di agenzia, infatti si sostiene che il "Sud sa produrre solo intelligentoni e falsi invalidi", le parole, riferite agli esami di maturità 2010/11 relative ai dati degli studenti che hanno raggiunto una votazione pari a 100 e lode, sono di Lucio Brignoli, coordinatore federale del Movimento giovani padani. Inoltre, continua il Brignoli: "Se il Sud sapesse contribuire al sistema Paese con la stessa abilità con cui sforna 100 e lode alla maturità e falsi invalidi saremmo tutti più felici."

Non scendiamo nello specifico della "produzione di falsi invalidi" citata dai "Giovani leghisti", che non è il nostro settore, ma analizzando i dati diffusi dal Ministero ci permettiamo di fare una nota alle affermazioni riportate su questi quotidiani.

Difatti, secondo le tabelle diffuse dal Ministero, la media nazionale dei 100 e lode è dello 0,9%. Rispetto a questo dato leggiamo che è stato superato da: Emilia Romagna (1,3%), Umbria (1,5%), Marche (1,3%), Abruzzo (1,1%), Puglia (1,6%), Calabria (1,5%). Nella media, o di poco inferiore citiamo: Piemonte (0,7%), Veneto (0,7%), Friuli V. G. (0,9%), Liguria (0,8%), Toscana (0,8%), Lazio (0,9%), Campania (0,8%), Basilicata (0,7%), Sicilia (0,9%), Sardegna (0,8%). All’appello mancano due regioni: Lombardia e Molise, con percentuali al di sotto della media.

Quindi, facendo una breve ricapitolazione, a noi pare che gli "intelligentoni" del Sud, se proprio vogliamo usare un termine sgradevole per commentare i dati, siano solo in Puglia e Calabria che presentano una media superiore alle altre regioni. Mentre ci pare alquanto fornita l’area Centro-Nord con Emilia, Umbria, Marche, Abruzzo.

Nella media appaiono regioni del Sud come Campania, Sicilia, Basilicata, con percentuali pari o vicine a regioni del Centro-Nord. Addirittura in Friuli gli "intelligentoni" sarebbero, in percentuale, più che in Campania e la Sicilia ne avrebbe in egual percentuale che nel Lazio.

Se poi volessimo soffermarci sul termine "boom" (inteso nel senso di exploit, di improvviso aumento vertiginoso) allora dovremmo prendere in considerazione il trend per notare che nelle regioni del sud come Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia il dato delle lodi dal 2009/10 al 2010/11 è in netto calo, in tutte, (ad esempio in Campania si passa da 509 diplomati con lode a 462, In Calabria da 381 a 286, in Sicilia da 442 a 393), mentre si registra una certa stabilità nelle altre regioni tranne in Friuli V. G., dove il dato è passato dai 49 lodati del 2009/10 ai 66 del 2010/11, che in termini percentuali è un bel "boom".

Eppure varie testate giornalistiche non ci hanno raccontato questo scenario. Si tratta di testate per lo più lombarde. Basterà citarne qualcuno.

Ad esempio, "Ragazzi lecchesi umiliati: al Sud troppi diplomati con lode" del sito corrieredilecco.it.

Oppure il "Giornale di Brescia" che fa un’operazione da manuale, prendendo in cosiderazione non le percentuali (cioè i dati in relazione alla popolazione scolastica), ma il dato assoluto degli studenti con lode, stravolgendo la classifica. Così la Campania viene annoverata tra le regioni con il più alto numero di lodati, trasformando il suo dato leggermente inferiore alla media come una fabbrica di lodi. Chiaramente il dato del Friuli, superiore a quello della Campania, non viene preso in cosiderazione, così come Emilia, Umbria, Marche ed Abruzzo.

"La Padania", il quotidiano del partito leghista, riporta invece le parole del lombardo Cecchetti (Lega) che ci racconta di una scuola italiana che premia solo il Sud che già dà da pensare che "o al Mezzogiorno c’è un’insolita concentrazione di geni, cosa che con il normale buon senso si può escludere in partenza, oppure esiste un vero e proprio abisso frai parametri di valutazione delle scuole del mezzogiorno rispetto a quelli degli sistituti settentrionali".

Le lamentele provengono soprattutto dalla Lombardia, regione che ha una la media di lodati più bassa d’Italia, 0,4%. Decisamente al di sotto della media e ultima in classifica. Ma da quanto leggiamo il problema non è essere gli ultimi in classifica, ma essere stati superati dalle regioni del Sud, a tutte le altre è concesso.

Le statistiche del MIUR

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