Bonus premiale docenti a.s. 2015/16: a Reggio Emilia intesa sindacati-dirigenti scolastici (60%) sui criteri di ripartizione

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Il bonus per la valorizzazione del merito dei docenti è stato uno dei provvedimenti più contestati della legge di riforma della scuola per svariate motivazioni.

Tra le cause, che hanno suscitato numerose polemiche, possiamo ricordare quella per cui tale bonus, che secondo la legge 107 “ha natura di retribuzione accessoria”, doveva essere oggetto di contrattazione con le OO.SS.

Il Miur non ha mai dato alcuna indicazione in merito, lasciando il tutto nelle mani dei dirigenti scolastici, nonostante le pressioni dei sindacati.

Le suddette pressioni sembrano essere andate a buon fine a Reggio Emilia, dove nel 60% delle Istituzioni scolastiche i criteri per la distribuzione del bonus sono stati oggetto di contrattazione con le OO.SS.

Riportiamo di seguito il comunicato unitario di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Gilda e Snals Reggio Emilia, con il quale le sigle sindacali esprimono la loro soddisfazione per il lavoro svolto insieme ai dirigenti scolastici.

Il comunicato

Nell’anno scolastico appena trascorso abbiamo sperimentato, con risultati diversi, gli effetti della gestione del “bonus scuola”, un nuovo tipo di salario accessorio introdotto dalla legge 107 del 2015 (cosiddetta della “buona scuola”), la cui assegnazione è in capo al dirigente scolastico.

Tenuto conto che l’assegnazione del bonus non costituisce esercizio di un potere discrezionale, ma presuppone una “motivata valutazione” e, aggiungiamo noi, trattandosi di retribuzione accessoria non possono essere esclusi passaggi di natura contrattuale, a Reggio Emilia molti Dirigenti Scolastici si sono impegnati a ricercare un’intesa sui criteri di distribuzione del bonus con le rappresentanze sindacali. La maggioranza dei capi d’istituto (quasi il 60%) ha ritenuto opportuno, iniziando un percorso innovativo per la valorizzazione della professionalità docente “un coinvolgimento della comunità scolastica nel suo complesso”, come suggerito anche dal Ministero in una circolare dell’aprile scorso.

Vi sono, invece, Dirigenti Scolastici che hanno agito unilateralmente per l’assegnazione di questo incentivo economico e, tra questi, c’è chi non ha nemmeno fornito ai rappresentanti dei lavoratori l’informativa minima che lo stesso Ministero in un suo documento ufficiale ha ritenuto necessaria.

A queste scuole i sindacati territoriali Cisl Scuola, FLC CGIL, Uil Scuola, Gilda degli Insegnanti e SNALS hanno inviato una diffida al fine di essere convocati ed ottenere la dovuta informazione sulla distribuzione delle risorse del “bonus”; nel caso in cui gli istituti inadempienti non provvedano in breve tempo a fornire le dovute informative, le OO.SS. daranno mandato ai propri legali di procedere con una denuncia per comportamento antisindacale presso la Magistratura del Lavoro.

L’informazione successiva sull’impiego del “bonus”, infatti, è un diritto sindacale: le pubbliche amministrazioni devono dare garanzia di trasparenza sull’impiego delle risorse, fornendo dati precisi sulle somme erogate, sui criteri utilizzati ed i nominativi dei destinatari di quel salario.

Le scriventi Organizzazioni Sindacali valuteranno altresì se avviare un’azione legale contro chi ha deciso unilateralmente l’utilizzo del salario accessorio, senza alcun confronto con i rappresentanti dei lavoratori e al di fuori della contrattazione integrativa.

Trasparenza, condivisione e legalità, sono le parole chiave della nostra linea politica, obiettivi che continueremo a perseguire in ogni scuola con la difesa di un’organizzazione del lavoro che sia frutto di regole condivise e la cui ricaduta vada al miglioramento complessivo dell’offerta formativa.

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