Bonus merito: modifica criteri, discrezionalità del Preside, accesso agli atti. Miur chiamato a rispondere

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A cura di Agata Scarafilo – Continuano le richieste di chiarimento sul tanto discusso bonus premiale dei docenti, tanto che, questa volta, si è resa perfino necessaria una formale interrogazione parlamentare (Atto 4/18058 del 6/10/17) rivolta al MIUR a firma di due deputati, l’on. Nicola Ciracì e l’on. Marti Roberto, del Gruppo “Misto – Direzione Italia”.

Un bonus, nato per la valorizzazione del merito dei docenti, che in realtà sta creando non pochi disaccordi nelle scuole e non solo in termini di assegnazione, ma anche in termini di interpretazione, da parte dei Dirigenti Scolastici, della stessa Legge 107/2015 che lo ha istituito.

L’interrogazione a risposta scritta (Seduta di annuncio n. 865 del 6/10/17) richiama nelle premesse i commi che vanno dal 126 al 129 dell’unico articolo 1 della Legge su “La Buona Scuola”, per entrare, poi, nel merito di richieste formali atte a capire se vi sia nell’intenzione del MIUR la volontà di assumere iniziative idonee a porre dei chiarimenti sull’attribuzione del Bonus ai docenti.

In particolare gli onorevoli Ciracì e Marti, allo scopo di definire ed interpretare correttamente quanto disposto dalla norma, chiedono:

-“se i criteri possano essere modificati in qualunque momento dell’anno scolastico dal Comitato di valutazione o se, una volta approvati, siano immodificabili per la durata dei tre anni”;
-“se il dirigente scolastico, nelle proprie funzioni, possa assegnare il bonus premiale derogando ai criteri stabiliti dal Comitato di valutazione o non considerandoli totalmente o parzialmente”;
-“se il dirigente scolastico possieda discrezionalità assoluta nell’assegnazione del bonus”;

In aggiunta, i due parlamentari hanno chiesto, altresì, al MIUR:
-“quali iniziative si intendano assumere per garantire il pieno rispetto della normativa in tema di accesso agli atti, di cui alla legge n. 241 del 1990 con riferimento ad eventuali docenti che dovessero ravvisare motivazioni valide per accedere alla documentazione relativa all’attribuzione o alla mancata attribuzione del bonus premiale”.

Un punto quest’ultimo davvero caldo in considerazione della notizia, diffusa nei giorni scorsi, di un docente, a cui il Dirigente Scolastico aveva negato il bonus premiale e che si era vista costretto a ricorre addirittura alla “Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi” della Presidenza del Consiglio dei Ministri (DICA 0015182 P-4.8.1.8.3).

Suddetta Commissione non solo ha accolto il ricorso, ma ha anche abbondantemente chiarito che “la circostanza della mancata erogazione del bonus premiale al docente, conferisce a quest’ultima una posizione di interesse qualificato all’ostensione dei documenti relativi a quanti tale bonus si sono visti erogare”.

Circa, poi, la discrezionalità “assoluta” del Dirigente Scolastico, anche se i due parlamentari bene hanno fatto a ritornare (perché necessario) in maniera più incisiva e puntuale sull’argomento, si ritiene che il MIUR non potrà discostarsi dalla risposta già data con la faq n. 4, pubblicata sul portale del “Sistema Nazionale di Valutazione”, dove per certi versi è possibile estrapolare una risposta in merito.

Qui, infatti, il MIUR evidenza l’importanza sancita dalla norma del Comitato di Valutazione e delinea, a chiare lettere, una discrezionalità dirigenziale commisurata a quanto stabilisce la norma e quindi anche legata ai criteri stabiliti dalla stessa norma che hanno, nell’ambito dell’attribuzione del bonus premiale, un peso che non può essere né ignorato dai Dirigenti Scolastici né sottovalutato dal Comitato di Valutazione.

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