Bonus 500 euro nello stipendio sarebbe una buona riforma. Lettera

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Inviato da Angela Grandolfo – Signor Ministro, sono un’insegnante di scuola secondaria superiore orgogliosa di esserlo, nonostante tutto.

In seguito ai suoi infelici proclami in occasione della sua visita ad una suola del Sud, ho deciso di scrivere, per sottolineare che il disprezzo che lei manifesta per la classe docente, è direttamente proporzionale al disgusto che tutti gli insegnanti “liberi” e “pensanti” nutrono nei confronti della “casta politica”, in particolar modo di quella parlamentare, ormai da decenni rappresentativa solo di sé stessa e dei propri interessi, così lontana dal perseguire obiettivi e progettualità di Pubblica Utilità, tanto meno nel campo delle istituzioni scolastiche.

Pertanto, le conseguenze delle vostre logiche politiche miopi e clientelari degli ultimi cinquant’anni, hanno prodotto l’Italia che è sotto gli occhi di tutti : in preoccupante agonia economico-sociale e in evidente retrocessione per le ultime politiche educative, mal digerite dal comparto scolastico ed universitario, in quanto esperite in nome di un “riformismo politichese” sordo-muto, che di riformistico ha ben poco, se non il nome, e che denuncia invece, una deliberata incompetenza di fondo, nel progettare politiche pedagogiche “necessarie e urgenti”.

Il mondo della Scuola, naturale antidoto al depauperamento sociale, è da anni nel “mirino” del Ministero della Pubblica Istruzione (ahimè ! non è stato mai scelto un ministro pedagogista, pur essendocene validi e stimati nel nostro paese), che a botta di riforme inconcludenti o peggio ancora “asservite alla logica del governo di turno”, persegue l’unico obiettivo di assottigliare ogni anno sempre più i fondi statali destinati all’Istruzione , mortificando di fatto le aspettative di riconoscimento professionale “dovuto” ai tanti docenti che ogni giorno s’impegnano e credono fermamente nel loro lavoro e pensano che solo una Scuola seriamente riqualificata possa contrastare le forme di devianza a vario titolo diffuse su tutto il territorio nazionale, le mafie, le illegalità e i soprusi praticati anche dalla vostra classe politica che non ci rappresenta più e che offende con superba arroganza, anziché apprezzarli, i docenti “di frontiera” che “faticano” in strutture e contesti sociali degradati, da voi deliberatamente ignorati, perché scomodi e difficili da gestire e perché fuori dai contesti nazionali che “contano” !

Piacerebbe a noi insegnanti, Signor Ministro, che il tanto contestato bonus Renzi , elargito per effetto della riforma “Buona Scuola”, meglio nota come “Scuola alla buona”, venisse riconosciuto non in qualità di “bonus”, ma nella retribuzione mensile per diritto legislativo, in primis ai suddetti docenti, realmente “meritevoli” di una autentica promozione umana e sociale degli alunni culturalmente e socialmente deprivati, che saranno un giorno i futuri cittadini di uno Stato che perpetua le sue inadempienze!
Ancora non vi è chiaro Signor Ministro che la scuola italiana, al di là di tutte le riforme, si regge sul “volontariato” della classe docente ?
C’è un limite oltre il quale la sopportazione cessa di essere una virtù (Socrate).

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