Bonus 500 euro ancora negato agli educatori dei convitti, scarsa considerazione della professionalità. Lettera

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Nico Carnimeo Educatore Professionale Convitto Nazionale Statale “D.Cirillo” Bari – Spett.le Ministra, Ci risiamo! Ogni occasione è buona per mortificare il personale educativo statale in organico nei Convitti nazionali.

Anche quest’anno si prospetta un umiliante percorso fatto di istanze, appelli, ricorsi per rivendicare un diritto che ormai la legislazione dà per acquisito.

La maggiore preoccupazione non è tanto rappresentata dalla mancata possibilità di usufruire del bonus di 500€ per la formazione e l’aggiornamento, quanto dal dover nuovamente ricordare al Ministero il ruolo ed il profilo professionale della categoria.

Eppure per il Ministero stesso, sin dal 1974, gli educatori di ruolo nella scuola sono collocati a pieno titolo nell’area della funzione docente. È triste, ancora oggi, dover continuare a citare l’art. 127 del C.C.N.L. di categoria, che ribadisce la partecipazione del Personale Educativo “al processo di formazione e di educazione degli allievi…” in virtù delle proprie “competenze di tipo psicopedagogico, metodologico ed organizzativo-relazionale”.

Del resto, proprio richiamando tali fonti, il TAR del Lazio con sentenza 7769/2016 ha già riconosciuto al personale educativo di ruolo il diritto all’assegnazione del bonus in questione.

Poteva essere altrimenti visto che lo stesso MIUR con un proprio DDG del 13 luglio 2011 (art.3) riconosceva al personale “educativo in servizio nelle istituzioni scolastiche statali” i requisiti per l’ammissione al concorso per reclutamento di Dirigenti Scolastici?

Paradossalmente però l’ evidenza dei fatti, e quindi la convinzione che anche il personale educativo ha diritto al bonus, non basta a tranquillizzare la categoria.

Può essere solo dimenticanza quella che induce un ministero a disconoscere un’ intera categoria dei docenti/educatori?

Una categoria che da anni, sempre disposta a mettersi in gioco, si candida ad essere valore aggiunto nel panorama scolastico nazionale!

In una scuola che vuole innovarsi, gli educatori costituiscono una grande risorsa, votata ad arricchire il percorso di crescita degli alunni, a fornire loro quelle “competenze non cognitive” unanimemente riconosciute come necessarie e fondamentali.

Gentilissima Ministra, avvertiamo una scarsa considerazione della nostra professionalità, tuttavia abbiamo apprezzato il suo impegno per favorire percorsi di educazione alla cittadinanza globale all’interno delle nostre scuole.

La prerogativa degli educatori è proprio la trasmissione delle principali competenze di cittadinanza e siamo convinti che esse siano garanzia di benessere per i nostri studenti.

È proprio sicura di non volersi avvalere appieno di professionisti che quotidianamente affiancano i “cittadini del domani” con passione e convinzione? Può la scuola di oggi permettersi il lusso di non valorizzare figure professionali necessarie al tanto auspicato potenziamento delle capacità relazionali di bambini e ragazzi?

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