Bocciatura: un professore la può votare anche se l’alunno ha la sufficienza nella sua materia

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Con la sentenza 1245 del 2015 il Consiglio di Stato ha affermato che nella scuola secondaria di primo grado un docente può decidere di votare contro l’ammissione di uno studente alla classe successiva anche se nella sua materia ha la piena sufficienza.

Con la sentenza 1245 del 2015 il Consiglio di Stato ha affermato che nella scuola secondaria di primo grado un docente può decidere di votare contro l’ammissione di uno studente alla classe successiva anche se nella sua materia ha la piena sufficienza.

Secondo il Consiglio di Stato, infatti, le due valutazione hanno valenza diversa: nella propria materia l’insegnante deve valutare il profitto dell’alunno nella singola materia, nell’ammissione alla classe successiva va valutato, invece, si valuta una situazione complessiva.




Il fatto

Nell’anno scolastico 2009/2010 un alunno frequentante la terza media, ammesso alla frequentazione della classe con alcune insufficienze, nel corso dell’anno scolastico ha riportato, e già alla fine del primo quadrimestre molte insufficienze in diverse materie. Per questo motivo il Consiglio di Classe non lo aveva ammesso all’esame di terza media. A votare contro la sua ammissione anche due professori nelle cui materie il giovane aveva voti pienamente sufficienti.

I genitori del ragazzo presentarono ricorso al TAR lamentando l’incongruenza del giudizio dei due insegnanti.  In un primo momento il TAR ha ritenuto illegittimo il provvedimento che non aveva ammesso il ragazzo all’esame poiché la motivazione di tale scelta appariva generica e insufficiente.

Il Consiglio di Stato, però, con la sentenza in oggetto ha capovolto la decisione del TAR ritenendo pienamente legittima la decisione del Consiglio di Classe. Secondo il Consiglio di Stato, infatti, la decisione non appare né illogica né contraddittorio ed il provvedimento rispetta pienamente l’articolo 3 del Dl 137 del 2008  che afferma che nella scuola secondaria di primo grado sono ammessi alla classe successiva gli alunni che per decisione assunta dalla maggioranza del Consiglio di Classe ottengono un voto non inferiore a 6/10 in ogni disciplina.

I giudici non prestano attenzione alla presunta incoerenza dei docenti che quando danno un voto nella propria disciplina guardano solo al profitto dell’alunno in quella materia ma quando votano per la sua ammissione alla classe successiva devono guardare alla situazione complessiva dell’alunno.

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