Bocciati a scuola, si rivolgono al Tar: bocciati anche lì

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Bocciati due volte: la prima, a scuola; la seconda, in tribunale. E’ la storia di tre ragazzi i cui genitori si erano rivolti al giudice per cercare di avere ragione contro la bocciatura operata dai professori.

I casi erano distinti per sedi scolastiche e relativi ricorsi, ma accomunati dalla natura dal fatto di aver adito le vie legali per cercare di ribaltare la valutazione dei docenti, e dall’esito delle sentenze.

Il Tar chiamato ad esprimersi è stato quello di Parma, tanto che la notizia è stata riportata dal quotidiano locale.

I giudici amministrativi hanno confermato l’esito dell’anno scolastico espresso dai docenti nei confronti dei relativi alunni.

Non è compito del giudice, è il succo delle sentenze, entrare nel merito della discrezionalità nella valutazione di uno studente da parte dei suoi professori. I giudici possono accertare se vi siano state irregolarità nella procedura della valutazione o in presenza di macroscopiche situazioni di irragionevolezza, illogicità, mancanza di motivazione o travisamento dei fatti.

In nessuno dei casi i giudici hanno rilevato profili di irragionevolezza, dando ragione ai professori nella valutazione espressa.

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