Bocciare o non bocciare? Diamo uno sguardo in Europa

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Giulia Boffa – Le nazioni europee adottano diversi modi per aiutare gli studenti in difficoltà. Secondo la normativa vigente, agli studenti si offrono attività aggiuntive per aiutarli a rimettersi in pari con gli altri compagni, ma, se non riescono a raggiungere gli obbiettivi entro la fine dell’anno, sono costretti a ripeterlo e da qui la "bocciatura" o la ripetizione dell’anno.

Giulia Boffa – Le nazioni europee adottano diversi modi per aiutare gli studenti in difficoltà. Secondo la normativa vigente, agli studenti si offrono attività aggiuntive per aiutarli a rimettersi in pari con gli altri compagni, ma, se non riescono a raggiungere gli obbiettivi entro la fine dell’anno, sono costretti a ripeterlo e da qui la "bocciatura" o la ripetizione dell’anno.

Solo pochissimi Paesi non permettono le bocciature nella scuola primaria e sono Bulgaria, Irlanda, Cipro, Lussemburgo, Islanda, Liechtenstein, and Norvegia.

In Bulgaria, gli studenti passano da un anno all’altro automaticamente dal primo al quarto anno e ricevono aiuti in caso di difficoltà di apprendimento. In Norvegia, le leggi stabiliscono che tutti gli alunni passino da un anno all’altro senza esami per tutti gli anni della scuola obbligatoria. In Islanda, la Guida Nazionale al Curriculum afferma esplicitamente che gli studenti della scuola dell’obbligo devono essere promossi automaticamente alla fine dell’anno scolastico. Anche in Liechtenstein, la legge prevede il passaggio automatico per tutta l’obbligatoria.

Nel Regno unito, non ci sono specifiche leggi che impongano il passaggio obbligato da un livello all’altro e neanche leggi su come le scuole debbano regolarsi in materia. Nella pratica comunque il basso profitto degli alunni viene combattuto con insegnamenti differenziati e aggiuntivi piuttosto che con la bocciatura. C’è anche da dire che gli alunni vengono divisi nelle classi in base al loro livello di profitto e vengono bocciati solo in casi eccezionali.

In molti Paesi europei, la bocciatura è in teoria possibile; ma i dati statisctici mostrano che in pratica ci sono ampie differenze tra i Paesi. Esistono in alcuni Paesi leggi che limitano l’applicazione della bocciatura, per evitare un uso prematuro di tale pratica, cioè si può ad esempio limitare la bocciatura durante l’istruzione primaria in modo tale che essa non venga applicata nei primissimi anni di scuola. E’ il caso dell’Austria e del Portogallo, dove i bambini non possono essere respinti al primo anno delle elementari, e in Germania dove non è permesso alla fine del primo grado in alcune regioni. Altre restrizioni mirano a ridurre la frequenza della bocciatura o la limitano solo a certi stadi della carriera scolastica, ad esempio la fine di un ciclo.

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