Blocco stipendi. Un appello dagli insegnanti: signor Presidente, corregga il tiro

Di Lalla
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red – Giungono in redazione le e mail di docenti di ruolo che invitano il ministro Gelmini e il Presidente Berlusconi a rivedere la norma che blocca i contratti e gli scatti di anzianità. Dopo la lettera dell’Ing. Cau oggi quella del Prof. Vito Destito

red – Giungono in redazione le e mail di docenti di ruolo che invitano il ministro Gelmini e il Presidente Berlusconi a rivedere la norma che blocca i contratti e gli scatti di anzianità. Dopo la lettera dell’Ing. Cau oggi quella del Prof. Vito Destito

"Insegno nei licei da più di venti anni. Scelsi per passione gli studi letterari contro le aspettative dei miei genitori, poveri artigiani i quali, alla luce del mio brillante percorso scolastico, pressavano perché io scegliessi una professione più prestigiosa e remunerativa.

Che io abbia sempre dato il massimo e raggiunto la lode, che abbia vinto senza "aiuti" cinque concorsi a cattedra, che abbia pubblicazioni, master e perfezionamenti e, soprattutto, che io sia apprezzato e richiesto da studenti e genitori, nella scuola conta economicamente nulla. La riconoscenza che ogni giorno leggi negli occhi dei tuoi alunni non ha prezzo ed è solo quella che può far digerire ad un professionista di essere retribuito come un impiegato di concetto.

Ma la scuola italiana è messa peggio degli altri comparti del pubblico impiego, è un pezzo di socialismo reale. Entri ed esci col 7° livello (tutti gli altri dipendenti statali, se laureati, sono inquadrati all’8° livello) e non ci sono concorsi interni, non ci sono straordinari o premi di produttività. L’unico avanzamento-scatto retributivo si ha per anzianità di servizio ogni sette anni. Ora, signor Presidente, non Le pare beffardo bloccare per tre anni anche quella sola forma di aumento stipendiale?

Con 22 anni di anzianità, di cui 18 di ruolo, considerate le addizionali IRPEF, percepisco poco più di 1500 euro. A gennaio avrei avuto un aumento di almeno 150 euro che attendevo da sette anni. Lo slittamento non sarà più recuperato e a fine carriera non potrò entrare comunque nell’ultima fascia retributiva con conseguenti ricadute negative sul TFS e sulla pensione. Come vede, signor Presidente, subisco un danno che va oltre il mancato introito di 6000 euro nei tre anni di blocco, mentre miei colleghi che hanno avuto lo scatto in questo anno o che lo avranno nel 2013 non avranno decurtazione alcuna. Qualcuno parla di macelleria sociale, ma io penso che l’espressione sia offensiva per i macellai i quali almeno sanno tagliare con criterio e con attenzione alla qualità del taglio. Sarebbe stato meno gravoso e meno iniquo bloccare le tredicesime. Non dica perciò, signor Presidente, e non lo faccia ripetere ai suoi Ministri, che si è provveduto ai tagli senza mettere le mani nelle tasche degli italiani perché, dalle cose sopra evidenziate, può immaginare quanto ciò sia irritante.

Sono consapevole che viviamo in tempi assai difficili e che le spese dovranno essere drasticamente ridimensionate. Ma le sembra possibile, signor Presidente, accettare questi tagli da chirurgo che opera in stato di ebbrezza, mentre vi sono in ogni dove affitti clientelari, ospedali con 20 posti letto che regalano lo stipendio a 108 medici, province che elargiscono al più onesto dei consiglieri 2000 euro al mese in gettoni di "presenza", CDA di enti statali e parastatali i cui componenti percepiscono non meno di 4000 euro al mese e via sciorinando un elenco infinito di concessioni e ruberie? E nella stessa scuola perché tagliare gli stipendi quando si sprecano decine di milioni di euro per progetti che spesso non hanno alcuna ricaduta positiva sulla didattica?

Corregga il tiro, signor Presidente, dimezzi i costi della politica se vuole rendere sopportabili incisioni tanto dolorose e, soprattutto, imponga ai chirurghi che hanno operato in stato di ebbrezza di limitarsi ad indicare un tetto ai Ministri i quali potranno poi con i loro tecnici trovare il modo di distribuire le perdite con maggiore equilibrio o, quanto meno, di evitare interventi scriteriati quali quelli che ho posto alla Sua attenzione."

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