Blocco mobilità, CNDA: sindacati aiutateci a salvaguardare le nostre famiglie e il nostro entusiasmo

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comunicato CNDA – Una richiesta di aiuto ai sindacati per il loro “no al blocco quinquennale”, che gli iscritti al CNDA hanno postato nel gruppo omonimo

1. Gentilissimi Sindacati Confederali, siamo già stati mandati a 300 km di distanza nonostante le prime posizioni in una graduatoria di “merito” perché vittime del decreto 631, per colpa della lentezza degli Usr! Ora il nostro blocco passa da 3 anni (come previsto dal bando) a 5 anni… se questa è giustizia…confidiamo nel Vostro supporto!
2. Bisogna dare equità a tutti i docenti senza discriminazione. Quindi possibilità di mobilità territoriale  anche a noi neoassunti dal primo settembre 2019 da concorso straordinario 2018 come i colleghi assunti sempre nel 2019 dalle altre graduatorie gae, concorso 2016, primaria e infanzia.  Non costa nulla dare la possibilità della prima mobilità anche con una deroga, questo al fine di poter ristabilire la giusta equità fra docenti e dare la possibilità a noi padri e madri di famiglia di stare vicino ai nostri affetti.
3. Mi sono dovuta mettere in aspettativa senza retribuzione in quanto sono stata mandata a 308 km da casa con difficoltà di mezzi, i collegamenti sono tremendi, ci sarebbero in tutto tra cambi e varie, 4 ore e 30 minuti. Sono separata con due figli minori che dovrei portare con me ma non sarebbe giusto visto che si predica la continuità didattica, allora perché i nostri figli dobbiamo sradicarli e farli passare da un paese all’altro?
4. Non si possono negare i diritti alla salute ed alla famiglia. Bloccare i docenti per cinque anni, significa allontanarli dai loro medici, da dove vivono figli e genitori anziani. Non si può canbiare la propria vita a 43 anni, età media degli abilitati assunti con concorso 2018.
5. Ci sentiamo in questi giorni , e ormai da tempo in verità, inermi, colpiti e traditi da una politica sorda a qualsiasi richiesta di ascolto. Abbiamo sfogato il nostro malessere sui social, lo abbiamo confidato ad amici e parenti, ora è arrivato il momento di interpellare chi ha la possibilità di far valere le nostre istanze, chi può far eco al nostro crescente disagio: forza Sindacati Confederali, unite le forze,confermate il vostro prezioso ruolo di difensori dei diritti dei lavoratori,aiutateci a salvaguardare le nostre famiglie e il nostro entusiasmo.
6. Per la prima volta nella storia a seguito di regolare concorso a cattedra superato, abbiamo firmato un contratto a tempo determinato durante il quale ci hanno fatto sostenere anno di prova! Abbiamo avuto un contratto a tempo determinato! È una vergogna…Si permettono anche di vincolarci per 3 o 5 anni! Bisogna eliminare vincoli per tutti! Non possono obbligare le persone a stare lontano dalle proprie case, dal luogo in cui hanno diritto a proseguire con impegno e professionalità il proprio lavoro! Tutti abbiamo diritto a chiedere trasferimento!
7. Dopo aver svolto lo stesso concorso nel 2018 non si può accettare la disparità di vedere negata la mobilità quando altri, per il solo fatto di aver avuto pubblicata la graduatoria per tempo, l’hanno ottenuta. Per lo meno ci facciano ottenere l’assegnazione provvisoria per raggiungere le nostre famiglie!
8. Non si può lavorare serenamente lontano da figli e/o genitori anziani, non abbiamo un’età che consente di costruire una vita altrove e sarebbero gli alunni a pagare per lo stato d’animo di insegnanti che vivono male, senza considerare l’aspetto economico.
9. I docenti assunti secondo il D.M. 631 hanno già subito la beffa di vedere la cattedra nella loro provincia assegnata a colleghi che detenevano una posizione inferiore in GMRE solo perché vincolati sulla scelta al 2018! Adesso anche negare loro la mobilità?
10. Sono stata assunta il primo settembre 2019 da gm 2018 e mandata in altra provincia a 150 km di distanza. Ho dovuto chiedere aspettativa senza retribuzione per tutelare le mie due bambine di due anni. Come posso dedicarmi al mio lavoro e agli alunni negando alle mie figlie la loro mamma? Chiedo, insieme ai miei colleghi, la possibilità di potermi avvicinare a casa in modo tale da poter lavorare serenamente.
11. Per la prima volta, nell immettere in ruolo i docenti, non si è tenuto conto del diritto di precedenza di una 104 personale o familiare quindi siamo andati a lavorare distanti da casa poi colleghi in 3 fascia hanno preso cattedre intere nel nostro comune o nella nostra provincia. Non attribuire nessun valore alla 104 è disumano.
12. Non è umano allontanare per 5 anni una madre dai propri figli. I collegamenti sono talmente assurdi che sono costretta ogni settimana a prendere 2 treni e 2 autobus, per un totale di 6 ore all’andata e 6 al ritorno…! È un incubo e la mia testa è sempre altrove. Inoltre ho dovuto chiedere un part-time per poter avere il tempo materiale di andare a casa, per cui un disastro anche dal punto di vista economico. Certamente questo sacrificio non lo posso fare per più di un anno!
13. Ho sostenuto il concorso 2018 nel mese di novembre, non per colpa mia, mi ritrovo 25ma nella graduatoria di matematica ed entro come ultima degli immessi in ruolo ad agosto 2019 senza alcuna possibilità di scelta della sede, non per colpa mia. Potevo scegliere di non entrare di ruolo o trasferirmi a 200 km da casa con 3 figli piccoli di 8, 6 e 2 anni. Ho scelto la seconda… ma ogni giorno mi chiedo se ho fatto la scelta giusta. Ho ricevuto innumerevoli email di convocazione da graduatorie di istituto vicino casa fino a dicembre…oggi il mio stipendio non mi basta per pagare le spese…mio marito è rimasto solo a casa. Il sacrificio di un anno l’ho firmato con spirito di determinazione e buona volontà certa che la mia specializzazione sul sostegno mi avrebbe garantito l’avvicinamento a casa il prossimo anno. Ma pensare che fino allo scorso anno è stata data utilizzazione sul sostegno a tutti, compresi i non specializzati e io specializzata non potrò chiedere neanche l’utilizzazione, pur avendone il sacrosanto diritto come madre moglie e professionista mi fa diventare matta.
14. Io sono precaria da 17 anni, abilitata ho superato il concorso e sono ancora precaria dopo aver fatto esami di abilitazione, concorsi e ho lavorato tanti anni in Piemonte e ho lasciato le mie bambine in Sicilia facendo enormi sacrifici. Il ruolo nella mia regione in Sicilia lo vedo ancora molto lontano nonostante tanti anni di esperienza nel settore. Chiedo a questo governo di eliminare il blocco di 5 anni. Molti professori hanno già lavorato tanti anni al nord, le nostre famiglie hanno sofferto, i nostri figli pure. Perchè non rispettate le famiglie dei professori?
15. Non si può lavorare serenamente lontano dalla propria famiglia. Non possiamo accettare il blocco quinquennale perché questo va contro il sacrosanto diritto di stare uniti alla propria famiglia. Tutto ciò è inaccettabile.
AIUTATECI!

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