Blocco di 5 anni, docenti abilitati seconda fascia ancora una volta penalizzati. Lettera

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Inviato da Luca Gallo – La soddisfazione per il ruolo raggiunto dopo circa 15 anni di precariato, una laurea, un’abilitazione e il terno al lotto dei concorsi, si è subito trasformata in una doccia gelata quando ho letto il contratto dove c’ era scritto, senza equivoci, che sarei rimasto nella scuola di prima assegnazione per almeno 5 anni.

Infatti la legge 145(legge di bilancio 2019) prevede il blocco di 5 anni per i nuovi assunti a partire dal 1 settembre 2019, ma ovviamente non tiene conto che  si tratta di docenti abilitati con una media d’ età di 45-50 anni che hanno passato una vita lontano da casa e che si ritrovano ancora nell’ incertezza assoluta di una legge che blocca solo alcuni dei nuovi assunti, infatti  chi proviene dalle GAE o da GM 2016 o da terzo anno FIT potrà il prossimo anno chiedere la mobilità.

Non è possibile cambiare sempre le carte in tavola, il concorso 2018 è stato regionale, le graduatorie uscite entro il 31 agosto hanno potuto svolgere il terzo anno FIT, per le graduatorie uscite entro il 31 dicembre  sono stati stravolti sia il percorso che il sistema di reclutamento con un blocco ripeto assurdo che è stato rigettato anche come emendamento al decreto semplificazioni, c’ è inoltre tanta confusione negli uffici dei vari U.S.R. nazionali per interpretare al meglio le nuove disposizioni che fanno a pugni con le vecchie, un’ altra chicca che riguarda questa vicenda, ovvero il D.M. 831 che prevede di scegliere i posti residui del contingente dell’ anno precedente, il sottoscritto ad esempio è stato convocato ad aprile 2019  per scegliere la provincia con i posti residui dell’ anno scorso, ovviamente ho dovuto “scegliere”” una provincia diversa da quella a me più congeniale per il fatto che nella mia provincia di residenza non c’ erano posti, probabilmente usciranno con i nuovi organici, in più mi vedo nel contratto questo bel regalo del blocco di 5 ripeto 5 anni.

Non solo a noi docenti abilitati ci sono state precluse a tutti i costi in questi anni le GAE, che sarebbe stata la soluzione più giusta ed equa, ma si continua a non tenere conto del nostro percorso, NOI ABILITATI TFA/PAS LA CONTINUITA’ DIDATTICA L’ ABBIAMO GARANTITA PER ANNI E ANNI QUANDO ERAVAMO PRECARI ED INVISIBILI, ora per una volta chiediamo lo stesso trattamento dei nostri colleghi la cui fortuna risiede di aver firmato un contratto prima dell’ uscita della legge 145.

Infine c’è da considerare un’ altro aspetto fuori da ogni logica di questa grottesca vicenda, ovvero a mano a mano che si libereranno i posti nella provincia e nel comune di residenza per poter finalmente tornare a casa alla soglia dei 50 anni, neanche Ulisse ha dovuto sopportare tutto ciò, in virtù del blocco non ci si potrà trasferire, però quei posti nel frattempo saranno occupati dai nuovi vincitori di concorso che a breve saranno banditi, per cui il rischio concreto è di non poter più tornare a casa.

Tanti colleghi ho visto che hanno rinunciato, ci sono regioni come la Puglia che distano da un’ estremo all’ altro quasi cinque ore di macchina, questo significa doversi trasferire con ancora costi di affitto e spese varie che si sperava di aver concluso facendo un concorso nella propria regione; c’ è chi pagherà contemporaneamente il mutuo nel proprio comune di residenza e l’ affitto nella sede di assegnazione, tanti ripeto dopo tanti sacrifici hanno mollato, non è giusto ne umano tutto ciò, va bene la continuità didattica ma non a scapito di chi ha speso  una vita per la scuola e per il bene degli studenti.

Certo potevo essere più fortunato e trovare subito un posto vacante nella mia provincia di residenza, ma così non è stato per cui faccio un’ appello a tutti i docenti abilitati ex terzo anno FIT di unirci e batterci affinchè per l’ anno prossimo ci sia una deroga a questa legge che penalizza fortemente e definitivamente docenti non più giovani, CI DEVE ESSERE DATA LA POSSIBILITA’ DI TRASFERIRCI PRIMA DELLE IMMISSIONI IN RUOLO DEL 2020, altrimenti tornare a casa diventerà impossibile, ripeto stiamo parlando di docenti sulla soglia dei 50 anni.

Faccio anche un’ appello ai sindacati che si occupino di questa vicenda, la politica infine la smetta di dividere i lavoratori tra figli e figliastri, NOI DOCENTI ABILITATI TFA/PAS abbiamo dato tanto ricevendo in cambio spesso amarezze ed incertezze, è ora di considerare anche le nostre esigenze, il lavoro va bene ma abbiamo anche degli affetti ed un privato che non può essere sempre sacrificato e calpestato.

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