Berlusconi sugli insegnanti: le reazioni del mondo politico sindacale

Di Lalla
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red – CISL, UIL, Gilda e l’on. Bersani in risposta alle affermazioni del Presidente Berlusconi.

red – CISL, UIL, Gilda e l’on. Bersani in risposta alle affermazioni del Presidente Berlusconi.

CISL: Barzellette che non fanno ridere

Sta diventando sempre più difficile, quando parla il Presidente del Consiglio, distinguere le dichiarazioni dalle barzellette. Se appartiene a quest’ultime, quella raccontata oggi sugli insegnanti non fa assolutamente ridere. Concetti che già aveva espresso, meritando la nostra dura risposta; parole che si ripetono identiche, in tutta la loro gravità e la loro ineleganza. Frasi che, mentre offendono la scuola pubblica, rendono un pessimo servizio alla stessa scuola non statale, anch’essa fatta oggetto di un’assurda e inopportuna classificazione “ideologica”.
Di ben altro livello di attenzione hanno bisogno la scuola, le famiglie e le mamme; anche a loro, oltre che agli insegnanti, va in questo momento tutta la nostra solidarietà.

UIL: La scuola italiana non è né di destra né di sinistra è laica e libera

E’ parte integrante del paese, sede del pluralismo del sapere Il lavoro degli insegnanti merita di essere sostenuto Il monito della Uil Scuola: lasciare la scuola fuori dallo scontro politico

Basta ‘criticare’ la scuola, è ora di ‘sostenerla’, darle risorse, competenze, specificità, mezzi, opportunità, perché è dalla qualità della scuola, dall’istruzione che passa lo sviluppo del Paese.

Quando si parla della scuola statale ci si riferisce al 93% dell’intero sistema dell’istruzione italiana.

La scuola italiana – è il commento del segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna alle affermazioni di oggi del presidente del Consiglio – non è né di destra né di sinistra.

E’ una scuola laica, libera, sede del pluralismo del sapere, dell’integrazione.

C’è un milione di insegnanti che garantisce ogni giorno, con professionalità e competenza, un corretto e scrupoloso rapporto nel processo formativo e educativo, rispettoso – come deve essere, aggiunge Di Menna – delle esigenze di tutti gli studenti.

A testimonianza dell’impegno e del gran lavoro svolto dagli insegnanti italiani in classe – lo ripetiamo – con il 93% degli studenti italiani, ci sono le testimonianze di stima e considerazione che vengono dalle famiglie.

Ciò che può fare il governo è sostenere il lavoro svolto dagli insegnanti e valorizzarlo.

L’Italia – ribadisce Di Menna – è unico dei paesi sviluppati, che pur in una situazione di difficoltà finanziaria, non investe sulla scuola. Occorrerebbe una riflessione politica sulla necessità di investire in istruzione, di dare risorse alla scuola, modernizzandola.

Gilda a Berlusconi: la scuola pubblica garantisce pluralismo e democrazia

"Ci risiamo: un nuovo attacco del presidente del Consiglio agli insegnanti della scuola pubblica statale, accusati di inculcare valori diversi da quelli desiderati dalle famiglie.

Si tratta di un ribaltamento della realtà: è la scuola privata che, semmai, inculca delle convinzioni in quanto é spesso scuola di tendenza. La democrazia significa pluralismo, cioè confronto tra diverse convinzioni politiche filosofiche o religiose ed è questo che garantisce la scuola pubblica statale.

Il presidente dovrebbe spiegare poi quali siano i "valori" delle famiglie, considerato che in un Paese libero anch´essi sono variabili e diversificati, spesso anche nell´ambito dei componenti di una singola famiglia.

Per fortuna, ognuno è libero di pensare con la propria testa".

Così il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio, commenta le dichiarazioni di Berlusconi che ieri alla convention organizzata da Michela Brambilla, ha lanciato un altro affondo contro la scuola pubblica statale e i suoi docenti.

FLCGIL – Berlusconi contro la scuola pubblica. Pantaleo: parole eversive

Le parole del Presidente del Consiglio contro la scuola pubblica sono eversive perché mirano a cancellare la libertà d’insegnamento. È un ulteriore attacco ai valori della Costituzione per sostituirli con i suoi interessi privati.

Appare chiaro, da quelle farneticanti parole, come le controriforme del Ministro Gelmini mirino unicamente a distruggere l’istruzione pubblica e la libertà nelle scuole e nelle università pubbliche.

Un presidente del Consiglio e un Governo moralmente impresentabili non hanno alcun diritto di attaccare il diritto allo studio e la dignità dei docenti. Risponderemo con lo sciopero generale del 6 maggio e con una mobilitazione immediata nelle scuole e nelle università.

Sappia Berlusconi che non riuscirà a trasformare gli insegnanti in suoi portavoce o nelle veline delle sue televisioni.
 

Bersani, Da Berlusconi Nuovo Uovo Di Ignobile Stupidario

ASCA- ”Devo commentare l’ennesimo uovo di giornata nell’ignobile stupidario quotidiano che ci propina il presidente del Consiglio: l’ennesimo attacco alla scuola pubblica”. Lo ha affermto il segretario del Pd Pier Luigi Bersani a conclusione del convegno ”150. Con l’Italia. Tutta intera” in svolgimento a Roma. ”Cosa dire? Presidente Berlusconi -ha detto Bersani- ma perche’ non va lei direttamente nelle scuole a inculcare i valori della famiglia, visto che se ne intende! Si mette un bel cartello: ‘Scuola libera Berlusconi, qui si inculcano i valori della famiglia. Corsi diurni e serali”.

L’intervento di Berlusconi

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