“Benvenuti nella scuola dei presidi Dirigenti, della burocrazia e dei genitori da accontentare”. Lettera del docente picchiato

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Su Vanityfair la lettera in un docente picchiato dai genitori del suo alunno, mette l’accento sul sistema scuola che non difende gli insegnanti, e invita la categoria a ribellarsi, a riprendersi l’autorevolezza che spetta.

Aggredito, ingiuriato e minacciato dai genitori. E poi costretto a rivolgermi ad un legale per difendermi da una procedura interna avviata dal mio istituto. E poi, ancora, la raccolta di firme per la mediaticità che disturberebbe il personale scolastico […] scrive il docente nella lettera inviata alla rivista.

Ma l’occasione è utile per mettere in evidenza in generale cosa nella scuola non funziona “Benvenuti nella scuola moderna, quindi. Benvenuti nella scuola che si sta trasformando in azienda, dove i presidi sono diventati i dirigenti, lezioni e laboratori sono l’offerta formativa, i genitori sono i clienti da accontentare e la burocrazia la vera padrona di tutti e di tutto, tiranna senza cuore. E i docenti? Li abbiamo dimenticati? I docenti sono troppo spesso gli operai di un colossale sistema autoreferenziale

L’invito è rivolto ai colleghi insegnanti, perché abbiano il coraggio di ripartire dagli studenti, da quelli che ci ricordano ancora, da quelli per i quali siamo un esempio.

Di fronte ai bulli che troppo spesso inquinano la cronaca scolastica, ai genitori che si fanno giustizia da soli, ai TAR che accolgono ricorsi impossibili, ricordiamo che la stragrande maggioranza dei ragazzi crede ancora nel buono che sappiamo dare e nella passione che sappiamo trasmettere. Da qui, il nostro dovere di difendere i buoni. Difendere i buoni significa cominciare a riprendere quell’autorevolezza e quel ruolo che normative e società ci hanno tolto” conclude il professore.

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