Avanzamento di carriera e passaggi stipendiali dei docenti. Interrogazione con risposta

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L’On De Pasquale ha presentato interrogazione parlamentare circa i blocchi all’avanzamento di carriera e scatti stipendiali. Ha risposto all’interrogazione il sottosegretario Guido Viceconte

L’On De Pasquale ha presentato interrogazione parlamentare circa i blocchi all’avanzamento di carriera e scatti stipendiali. Ha risposto all’interrogazione il sottosegretario Guido Viceconte

Interrogazione a risposta in Commissione 5-03758
presentata da
ROSA DE PASQUALE
mercoledì 10 novembre 2010, seduta n.393

DE PASQUALE. –
Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, al Ministro dell’economia e delle finanze.
– Per sapere – premesso che:

con la manovra attuata con il decreto-legge n. 78 del 2010, convertito dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, si è ulteriormente colpito in modo grave ed indiscriminato il personale e il mondo della scuola prevedendo:

la riduzione lineare del 10 per cento delle dotazioni finanziarie che comporterà un taglio dal bilancio del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca di circa 312 milioni;

un rinvio dell’utilizzazione per la valorizzazione del merito di una quota di risorse finanziarie che doveva essere pari al 30 per cento degli 8 miliardi di euro di tagli alle dotazioni finanziarie (circa 2 miliardi);

un rinvio, senza possibilità di recupero, del rinnovo contrattuale per gli anni 2010-2012;

per l’anno scolastico 2010/2011 solo l’assicurazione di un contingente di docenti di sostegno pari a quello in servizio nell’organico di fatto dell’anno scolastico 2009/2010;

la cancellazione permanente di tre anni di carriera e l’eventuale ripristino degli scatti maturati con una parte della quota del 30 per cento delle economie di spesa;

oltre che il blocco degli scatti di carriera, si sono determinati la cancellazione permanente del suddetto triennio dal computo dell’anzianità utile per i passaggi stipendiali e, quindi, in definitiva, lo slittamento di tre anni del passaggio nella classe stipendiale successiva;

si configura nella carriera di quasi un milione di dipendenti «una mancanza permanente»: tre anni di lavoro che non conteranno più;

tale scelta comporta in termini finanziari, come stabilito dalla relazione tecnica al decreto-legge, a carico della sola categoria dei dipendenti del comparto scuola, un grave danno economico, corrispondente ad un risparmio della spesa pubblica. Ciò significherà, nel 2011, una riduzione annua della spesa pubblica, al lordo, di 320 milioni di euro, che diventeranno 640 nel 2012, 960 nel 2013, nel 2014 e nel 2015; 800 nel 2016-2017-2019-2020 e 2021 e così via modulando;

il fatto che tale taglio rimanga pienamente operativo è evidente anche dopo la modifica apportata all’articolo 8, comma 14, del decreto-legge che si limita a stabilire che la destinazione delle risorse di cui all’articolo 64, comma 9, del decreto-legge n. 112 del 2008 sarà regolata, con decreto di natura non regolamentare, dal Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze;

è altresì evidente che tali riduzioni di spesa pubblica rimangono nella stesura finale del decreto-legge n. 78 del 2010, come convertito, e che la diversa destinazione delle risorse, con lo spostamento dal «merito» alla copertura del «buco», prevista all’articolo 8, comma 14, come emendato, non modifica la permanenza dei tagli nell’ambito della manovra;

gli scatti di carriera (di «scalone») maturati al 1o settembre 2010 sono stati regolarmente corrisposti agli aventi diritto -:

se tale corresponsione riguardi solo i casi in cui il conseguimento degli avanzamenti di carriera era già stato maturato in precedenza o se invece si sia, in qualche modo, anticipata l’entrata in vigore del decreto del Ministro dell’economia e delle finanze che, previa trattativa sindacale, dovrebbe destinare a tale scopo, nel triennio 2010-2012, una parte del fondo costituito con il 30 per cento dei tagli di organico realizzati a seguito delle misure di cui all’articolo 64 del decreto-legge n. 112 del 2008;

in quali tempi si intenda emanare il decreto ministeriale di cui sopra, considerato che se si andasse oltre la data del 31 dicembre 2010 non è chiaro se gli aumenti incorrerebbero nel blocco previsto dal decreto-legge n. 78 del 2010 per tutti gli aumenti di stipendio rispetto a quanto percepito l’anno precedente.(5-03758)

TESTO DELLA RISPOSTA

Il sottosegretario Guido VICECONTE. La questione prospettata con l’atto parlamentare oggi in discussione rientra nel più ampio quadro dell’utilizzo delle economie di spesa realizzate mediante gli interventi di cui all’articolo 64 del decreto legge n. 112 del 2008, convertito con modificazioni dalla legge n. 133 del 2008, che il comma 9 del medesimo articolo destina, nella misura del 30 per cento, ad incrementare le risorse contrattuali stanziate per le iniziative dirette alla valorizzazione e allo sviluppo professionale della carriera del personale della scuola a decorrere dall’anno 2010, con riferimento ai risparmi conseguiti per ciascun anno scolastico.
La norma sopra richiamata ha, quindi, introdotto, come elemento nuovo e qualificante, la valorizzazione del merito, mettendo a disposizione della scuola il 30 per cento dei risparmi previsti.
Come è noto, il successivo decreto legge n. 78 del 2010, convertito con modificazioni dalla legge n. 122 del 2010, ha disposto, all’articolo 9, comma 17, che non si dà luogo, senza possibilità di recupero, alle procedure contrattuali e negoziali relative al triennio 2010/2012 per il personale delle amministrazioni pubbliche, e, al successivo comma 23 del medesimo articolo, che per il personale della scuola gli anni 2010, 2011 e 2012 non sono utili ai fini della maturazione delle posizioni stipendiali e degli incrementi economici.
Tuttavia, per il solo personale della scuola è stato possibile evitare, in parte, il blocco degli incrementi stipendiali. Infatti, la legge di conversione n. 122 ha aggiunto al comma 23 un periodo che fa salvo quanto previsto dal comma 14 del precedente articolo 8. Secondo quest’ultimo, le risorse di cui all’articolo 64, comma 9, della legge n. 133 del 2008, sono comunque destinate al settore scolastico e la destinazione delle stesse è stabilita con decreto di natura non regolamentare del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sentite le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative.
Il disposto dei due commi sopra descritti ha consentito di destinare quota parte delle risorse di cui al comma 9 dell’articolo 64 della legge n. 133 del 2008, al fine di considerare utile l’anno 2010 per la maturazione delle posizioni stipendiali e dei relativi incrementi economici.
In applicazione di quanto sopra, è stato emanato il decreto interministeriale 14 gennaio 2011 che, una volta concluso l’iter prescritto, è stato pubblicato sulla gazzetta ufficiale n. 66 del 22 marzo 2011. I quesiti posti dall’onorevole interrogante trovano risposta in quanto stabilito dal suddetto decreto.
Infatti, l’articolo 2 del decreto destina la somma di 320 milioni di euro «al recupero dell’utilità dell’anno 2010 ai fini della maturazione delle posizioni di carriera e stipendiali e dei relativi incrementi economici del personale docente, educativo ed ATA». Con l’articolo 3, invece, si è prevista l’utilizzazione della somma di 31 milioni «per l’attivazione di due progetti di sperimentazione, uno relativo alle modalità, criteri e strumenti per la valutazione delle scuole per i processi di miglioramento della didattica, e l’altro per premiare gli insegnanti che si distinguono per un generale apprezzamento professionale all’interno di una scuola».
Infine, l’articolo 4 stabilisce che le risorse di cui al più volte citato articolo 64 della legge n. 133 del 2008, relative agli esercizi finanziari successivi al 2010, sono prioritariamente dedicate alle medesime finalità dell’articolo 2, cioè per la maturazione delle posizioni di carriera e stipendiali, entro il limite di quanto effettivamente reso disponibile ai sensi dell’ultimo periodo del comma 9 del medesimo articolo 64.
Si informa, a tale proposito, che è stato costituito un apposito comitato tecnico tra i Ministeri dell’istruzione e dell’economia. Il comitato in discorso certificherà ogni anno i risparmi realizzati.

REPLICA DI DE PASQUALE

Rosa DE PASQUALE (PD), replicando, si dichiara molto insoddisfatta. Ricorda che il suo atto ispettivo prendeva spunto dalle disposizioni previste dal decreto-legge n. 78 del 2010, convertito con modificazioni dalla legge n. 122 del 2010, che oltre a prevedere il blocco stipendiale per tutti i pubblici dipendenti, prevedeva anche per gli insegnanti il blocco della maturazione degli scatti di anzianità. Prende atto del fatto che, per risolvere in parte la questione, è stato adottato un decreto del ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca scientifica, di concerto con il ministro dell’economia e delle finanze, attingendo però a quelle risorse, individuate dal decreto-legge n. 112 del 2008, convertito dalla legge 133 del 2008, volte precipuamente a valorizzare il merito e lo sviluppo professionale degli insegnanti. Giudica positivo il fatto che si sia intervenuti per risolvere il problema creato dai tagli. Sottolinea tuttavia che il problema doveva essere evitato a monte, non intervenendo con decurtazioni indiscriminate che obbligano poi ad usare somme che dovrebbero essere in realtà finalizzate a far crescere tutto il comparto della scuola in efficienza e qualità. In conclusione, auspica che la dotazione finanziaria del decreto ministeriale possa essere sufficiente per le esigenze di reintegro delle posizioni stipendiali di tutto il personale. Auspica inoltre che le predette somme siano state effettivamente erogate.

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