Autorità Garante, le priorità per l’infanzia e l’adolescenza a scuola: dalla lotta al bullismo e all’inclusione

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L’Autorità Garante  ha individuato 5 priorità a tutela dell’infanzia e dell’adolescenza in ambito scolastico.

Ecco quali:

  1. EDIFICI SCOLASTICI SICURI, SALUBRI E ACCESSIBILI

Gli edifici scolastici devono essere salubri e sicuri. Si ritiene indispensabile, in linea con l’orientamento espresso dal MIUR, varare un piano pluriennale di messa in sicurezza degli edifici scolastici,nel quale debbano essere indicati gli interventi da eseguire prioritariamente in ragione delle criticità di ciascun territorio o edificio e le relative tempistiche. È auspicabile, in proposito, che il piano venga definito tempestivamente, supportato da adeguate risorse finanziarie e completato da uno strumento per il monitoraggio dello stato di avanzamento dei cantieri aggiornato e accessibile a tutti.

Tutte le scuole devono, inoltre, essere accessibili e fruibili per gli studenti portatori di disabilità, attraverso l’eliminazione delle barriere architettoniche e la presenza di segnali visivi, acustici e tattili.

Nella Convenzione ONU: articoli23 e 28.

  1. SCUOLE APERTE E A MISURA DI STUDENTE PER CONTRASTARE POVERTÀ EDUCATIVA E MARGINALITÀ

Il contrasto alla povertà educativa e alla marginalità è un obiettivo prioritario e condiviso da tutti: per realizzarlo occorre mettere al centro i bambini, i ragazzi e la scuola, intesa come luogo di incontro e relazione. L’interazione con i compagni e l’esperienza diretta rappresentano, infatti, una preziosa occasione di apprendimento, oltre che di attuazione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

Sarebbe opportuno ripensare gli istituti scolastici come strutture “a misura di studente”, in cui si valorizzi la programmazione di attività attrattive e partecipative e si promuova l’apertura degli stessi al territorio. Quest’ultimo obiettivo rappresenta, infatti, uno strumento d’azione di immediata efficacia, perché offre ulteriori occasioni di condivisione e crescita. In concreto, significa aprire gli spazi presenti negli istituti scolastici – come auditorium, teatro, sale musicali e cortili – per consentire a tutti, non solo a bambini e ragazzi, di praticare differenti attività: dalla danza all’arte, dalla lettura alla musica, dalla recitazione allo sport.

Povertà educativa e marginalità si combattono inoltre garantendo pari opportunità di accesso a tempo pieno e mense scolastiche. Finalità, queste, perseguibili attraverso l’individuazione dei corrispondenti livelli essenziali delle prestazioni (art. 117, comma 2, lett. m) della Costituzione)

Nella Convenzione ONU: articoli 2, 28, 29 e 31.

  1. CONTRASTO AL BULLISMO E CYBERBULLISMO A SCUOLA

Bullismo, cyberbullismo e violenza, agiti da soli o in gruppo, sono episodi sempre più frequenti in ambito scolastico. Per prevenirli e contrastarli occorre elaborare una strategia di intervento complessa che, oltre a dare attuazione agli strumenti normativi, produca anche un cambiamento culturale. È quindi indispensabile investire:

  • nella promozione della cultura della mediazione, per sviluppare un approccio non violento alla risoluzione dei conflitti che porti a ridurre l’aggressività attraverso l’ascolto empatico e la comprensione dell’altro;
  • nello sviluppo di programmi di educazione civica e di educazione all’affettività e alle emozioni;
  • nello sviluppo di programmi di potenziamento della consapevolezza digitale, destinati sia agli alunni/studenti sia agli insegnanti, al fine di rendere bambini e ragazzi cittadini digitali critici e consapevoli.

Nella Convenzione ONU: articoli 19, 28 e 29.

  1. SCUOLA INCLUSIVA

Una scuola inclusiva si realizza garantendo una maggiore continuità didattica agli studenti con disabilità e un numero adeguato di insegnanti specializzati. In proposito, si auspica il superamento delle disparità regionali e la realizzazione di un sistema di monitoraggio improntato ai principi di trasparenza e accessibilità.

Tra i soggetti a rischio di esclusione ci sono anche i minorenni non accompagnati, quelli provenienti da famiglie con fragilità, quelli in affido o in adozione e quelli temporaneamente collocati in strutture di accoglienza. Vanno garantite loro pari opportunità di accesso al sistema educativo, favorendo l’apprendimento in condizioni di equità, anche attraverso piani di inserimento ad anno scolastico già avviato. Da potenziare e sostenere, inoltre, gli strumenti e i programmi che garantiscono la prosecuzione del percorso di istruzione ai ragazzi la cui malattia rende impossibile il rientro in classe.

      Nella Convenzione ONU: articoli 2, 23, 24 e 28.

  1. LOTTA ALLA DISPERSIONE SCOLASTICA

Destano preoccupazione i dati relativi alla dispersione scolastica: secondo l’Eurostat 2017, il nostro Paese detiene una delle percentuali più alte di abbandono precoce in Europa, che raggiunge i livelli più elevati in Sicilia, Sardegna e Campania.

Su questo versante è importante prevedere una rilevazione puntuale e tempestiva dei casi di abbandono scolastico e rafforzare il raccordo tra gli uffici scolastici territoriali, i servizi sociali degli enti locali e i tribunali per i minorenni, da realizzare anche attraverso la previsione di protocolli standardizzati a livello centrale, ma operativi a livello locale. Questo per mettere in atto interventi immediati, appropriati e precoci per l’accertamento delle cause, il recupero e/o il ri-orientamento degli alunni in dispersione.

Si auspica una piena integrazione dell’anagrafe alunni nazionale con le anagrafi regionali che tenga conto anche dei percorsi di formazione professionale.

Nella Convenzione ONU: articolo 28.

 Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza

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