Autonomie regionali non danneggino i docenti da reclutare in ruolo. Lettera

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Inviato da Simona Figurella – Gentilissima redazione, sono una docente al tredicesimo anno d’insegnamento, di 48 anni, abilitata all’estero, ammessa con riserva al concorso 2018.

Vi scrivo per denunciare una situazione che ritengo non corretta, nell’assegnazione delle cattedre per il terzo anno di Fit, da parte degli USR regionali.

Alcune infatti, hanno interpretato in un modo le parole del decreto, facendo una distinzione tra docenti ammessi al concorso con riserva, perché in attesa di provvedimenti giudiziari e altri ammessi con riserva in attesa di riconoscimento dell’abilitazione conseguita all’estero. Altri invece hanno fatto di tutta l’erba un fascio, senza fare distinzioni, come ad esempio l’Emilia Romagna, saltando proprio il nome del docente, anche se in prima posizione nelle graduatorie.

Quindi chi è fortunato può vedersi accantonare la cattedra che gli spetta in attesa dello scioglimento della riserva, oppure convocato in un secondo momento, chi no, non importa quanto abbia studiato per prepararsi all’orale, barcamenandosi tra famiglia, scuola e studio, saltando le ferie estive, facendo chilometri per raggiungere il luogo dell’esame (Sicilia ad esempio), quale posizione abbia raggiunto nella graduatoria, perché tanto non compare nella lista.

Aggiungo inoltre che nella mia città ci sarebbero 2 cattedre della mia cdc. Ho svolto gli orali anche in un’altra cdc, arrivando prima anche in quella graduatoria. Ma se lo avessero specificato al momento giusto, non dopo…come la storia dei 180 giorni consecutivi senza permessi non retribuiti ( perché solo quelli possiamo prenderci noi precari), per calcolare l’anno scolastico, sarebbe stato meglio ( su 13 anni ne ho salvati 7).

Nemmeno i sindacati sono riusciti a smuovere il provveditore della mia città, che non ha voluto sentire ragioni, pur avendo io portato le prove anche cartacee, delle modalità di convocazione delle altre regioni, delle distinzioni che altre applicavano. Io non ero convocata, quindi io per loro, non ero lì. Concordo con più autonomie alle regioni, ma il Ministero è uno solo e su certe modalità dovrebbero comportarsi tutte allo stesso modo. Trovo tutto ciò vergognoso e umiliante.

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