ATP Ravenna, carenze d’organico e incremento adempimenti: impossibili le condizioni di lavoro. Al via apposite iniziative sindacali

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Care colleghe e colleghi,

come in tanti altri Ambiti Territoriali degli Uffici Scolastici di varie regioni anche i lavoratori di Ravenna hanno segnalato la drammatica situazione organizzativa e lavorativa in cui versa il nostro ufficio. 

Care colleghe e colleghi,

come in tanti altri Ambiti Territoriali degli Uffici Scolastici di varie regioni anche i lavoratori di Ravenna hanno segnalato la drammatica situazione organizzativa e lavorativa in cui versa il nostro ufficio. 

Con lettera firmata da tutti i colleghi (del comparto ministeri e del comparto scuola utilizzati presso l’AT) ed inviata al Direttore Generale dell’USR per l’Emilia Romagna, abbiamo evidenziato lo stato di cronica inadeguatezza delle effettive dotazioni organiche del nostro ufficio: il personale ministeriale in servizio nel 2016 assomma a 8 unità (3 dell’Area III e 5 dell’Area II), eravamo in 19 nel 2007.

Nella nostra lettera abbiamo descritto una situazione che purtroppo sarà nota a molti di voi, perché comune ai tanti uffici periferici del MIUR:

•    Un numero di personale che si assottiglia di anno in anno (anche a fine 2016 ci saluterà una collega e rimarremo in 7);
•    Carichi di lavoro che, viceversa, aumentano di anno in anno;
•    Copertura di ruoli e funzioni senza alcun riconoscimento professionale e retributivo;
•    Mancata copertura dei posti lasciati vacanti dai colleghi pensionati;
•    Centinaia di ore oltre l’orario contrattuale, ovviamente senza alcun riconoscimento della maggiorazione prevista dal CCNL;
•    Impossibilità di godere delle ferie maturate;

A tutto ciò si è poi aggiunto il caos organizzativo determinato dalla Legge 107/15, c.d. “Buona Scuola” (che giustamente le organizzazioni sindacali confederali, nella giornata di mobilitazione 19 maggio, hanno ribattezzato “scuola alla buona”). Da questa Legge sono derivati un numero enorme di adempimenti, con scadenze frenetiche, spesso mal coordinati fra di loro, spesso in assenza di puntuali indicazioni dell’Amministrazione Centrale, per non parlare della conseguente esplosione del contenzioso che ovviamente ricade sui nostri uffici.

E’ evidente a tutti (meno che al Ministro e al Governo)  che tale situazione non compromette solo i diritti dei lavoratori (il diritto al riposo, al recupero delle proprie energie psico-fisiche e ad avere una vita sociale extra lavorativa) ma anche quelli dei cittadini (docenti, genitori e studenti) che si avvalgono del nostro servizio. A tale situazione non può che corrispondere un peggioramento della qualità del servizio dei nostri uffici in termini di: minore approfondimento/riflessione/assimilazione delle procedure; minore accuratezza del procedimento amministrativo; maggiori difficoltà nel supporto alle scuole; impossibilità di valutare progetti per migliorare il servizio al territorio, alle famiglie e agli studenti.

Di tutto ciò abbiamo potuto parlare con il nostro Direttore Regionale, che a seguito della nostra lettera ci ha convocato per un confronto.

Da questo incontro abbiamo avuto la percezione che lo stato di preoccupazione per la situazione degli uffici non sia solo nostro. Comuni ai nostri sono i problemi molti uffici dell’Emilia Romagna, compresa la Direzione Regionale. A tale situazione si cerca di far fronte con piccole soluzioni organizzative tampone, ma nessun provvedimento realmente risolutivo:

•    Nessuna notizia di piani di assunzione a copertura del turn over degli ultimi anni;
•    Nessuna notizia sulla mobilità verso i nostri uffici dei colleghi della scuola che da anni collaborano con noi, anzi nessuna notizia sulla possibilità di distaccarli anche per il prossimo anno.

Malgrado le tante lettere aperte dei colleghi degli Ambiti Territoriali di tante Regioni, malgrado le cartoline inviate nella giornata di mobilitazione indetta dai sindacati confederali, dal ministero non arrivano segnali di interessamento per la grave situazione della nostra amministrazione.

Forse è giunto il momento di lasciare da parte lettere e cartoline e dare avvio ad un’iniziativa sindacale adeguata alle difficoltà del momento, aprendo una vertenza nazionale con il Ministero per l’individuazione di soluzioni certe al disastro organizzativo della nostra amministrazione.

Proponiamo, a partire dai colleghi della nostra regione, di:

  • Dare vita a coordinamenti regionali delle RSU;
  • Convocare Assemblee Regionali presso gli Uffici Scolastici Regionali, dando visibilità alla nostra protesta;
  • Proclamare lo stato di agitazione dei lavoratori del MIUR;
  • Invitare tutte le sigle sindacali (confederali e di base) a supportare la nostra iniziativa;

a fronte dell’assenza di risposte del Ministero:

  • Definire un pacchetto di iniziative sindacali (giornate di sciopero anche convocati dalle singole OO.SS. in giornate diverse) in grado di bloccare l’attività amministrativa e l’avvio dell’anno scolastico;
  • Denunciare agli organi di controllo (ispettorato del lavoro e Asl) le eventuale situazioni di abuso del lavoro straordinario e di negazione al diritto alle ferie;
  • Aprire vertenze individuali per il riconoscimento delle maggiorazioni previste per il servizio svolto fuori dall’orario ordinario, del diritto alle ferie, delle differenze retributive per i colleghi che svolgono mansioni superiori.

Visto che tanto in ferie non ci mandano, proponiamo di fissare il primo incontro entro il mese di luglio.

Per adesioni, informazioni, proposte ed iniziative: [email protected]  (RSU Ambito Territoriale di Ravenna).

Seguono le firme dei lavoratori dell’UST di Ravenna:

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