Assemblea sindacale dell’IIS “A. Serpieri” di Bologna: contrarietà al DDL Scuola

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I lavoratori dell’IIS “Serpieri” – Documento approvato dall’assemblea sindacale dei lavoratori dell’IIS “Serpieri”
(sedi di Bologna, Sasso Marconi e Loiano)

I lavoratori dell’IIS “Serpieri” – Documento approvato dall’assemblea sindacale dei lavoratori dell’IIS “Serpieri”
(sedi di Bologna, Sasso Marconi e Loiano)

I lavoratori dell’IIS “Serpieri”, riuniti in assemblea sindacale, dopo un’attenta analisi del ddl governativo 2294 sulla cosiddetta “Buona Scuola”, esprimono la loro netta contrarietà a un provvedimento che mette in discussione il ruolo costituzionale della scuola pubblica statale, quale strumento fondamentale di cittadinanza attiva e di promozione sociale.

L’impianto aziendalistico, gerarchico e autoritario del progetto di riforma scolastico persegue gli stessi obiettivi alla base del “Jobs Act”: ridurre i diritti dei lavoratori e restringere gli spazi di democrazia, presentandola illusoriamente come una ricetta obbligata per modernizzare il Paese e farlo uscire dalla crisi. In realtà il disegno di legge del governo Renzi, se approvato, determinerà un netto peggioramento delle condizioni di lavoro e della qualità dell’offerta formativa negli istituti di istruzione pubblici.

In dettaglio, per il personale scolastico:

  • Mancata stabilizzazione dell’intera platea dei lavoratori precari investiti dalla sentenza della Corte di Giustizia europea.

  • Perdita dell’autonomia didattica, sequestrata dal preside-manager, a cui vengono attribuiti poteri abnormi, assoluti e arbitrari, svuotando il ruolo degli organi collegiali. L’offerta formativa, la gestione delle risorse umane, economiche e materiali sarà affidata ai dirigenti, i quali potranno scegliere a discrezione la loro “squadra” di docenti. Si avalla in tal modo l'instaurarsi di forme di clientelismo e ricatto verso i lavoratori, ma anche il pesante onere per gli stessi dirigenti di poter subire pressioni e intimidazioni da parte di lobby e criminalità organizzata.

  • Ulteriore aggravio dei carichi di lavoro del personale scolastico (docente e ATA), senza alcuna reale contropartita salariale, che si vuole legata a un fantomatico “merito”, con un CCNL scaduto da ormai sette anni e di cui ancora non si ipotizza il rinnovo.

  • Peggioramento delle norme relative a reclutamento e mobilità, che vengono sottratte d’imperio alla contrattazione sindacale.

Per i genitori e gli studenti:

  • Annullamento degli spazi di partecipazione e condivisione democratica, garantiti nella scuola pubblica fin dagli anni settanta grazie alla conquista dei Decreti Delegati.

  • Peggioramento della qualità dell’offerta didattica, sottomessa alle leggi di mercato tramite l’ingresso negli istituti di istruzione secondaria superiore di enti imprenditoriali privati e mediante l’introduzione dell’apprendistato già a partire dai 15 anni di età. In particolare, negli istituti tecnici e professionali è prevista l'introduzione di 400 ore (10 settimane) obbligatorie di alternanza scuola-lavoro nei periodi di sospensione delle attività didattiche. Ciò rischia di determinare forme di sfruttamento del lavoro minorile a tutto vantaggio delle aziende che avranno a disposizione manodopera gratuita.

  • Frammentazione del sistema universalistico dell’istruzione pubblica statale, creando istituti di serie A e di serie B attraverso il meccanismo del 5 per mille, delle sponsorizzazioni e delle detrazioni fiscali, confermate anche per le scuole private. L’aumento di spesa a favore delle scuole private e l’impossibilità da parte dello Stato di garantire i finanziamenti alla scuola statale è in conflitto con i principi costituzionali e compromette la natura stessa del sistema d’istruzione pubblico, nonché la libertà d’insegnamento dei docenti.

  • Imposizione di un modello scolastico basato sulla competizione individuale, mascherata da “meritocrazia”, in luogo della collaborazione cooperativa a tutela dei bisogni formativi di ogni studente. Il rinnovo triennale dei docenti, deciso arbitrariamente dai dirigenti, non potrà garantire continuità e qualità dell’attività didattica.

I lavoratori dell’IIS “Serpieri” ritengono che, sulla base del suo impianto complessivo, il ddl sulla cosiddetta “Buona Scuola”, attualmente sottoposto all’esame parlamentare, non sia integrabile né emendabile, e ne chiedono pertanto il ritiro. Chiedono invece una reale svolta nella politica governativa, che metta fine alla stagione dei tagli indiscriminati, e attraverso adeguati finanziamenti garantisca il rinnovo del CCNL, la stabilizzazione del personale precario, il miglioramento dell’offerta formativa e il rafforzamento dell’assetto democratico della scuola pubblica nel nostro Paese.

A tal fine i lavoratori dell’IIS “Serpieri” dichiarano di aderire a tutte le iniziative di lotta e agli scioperi già indetti dalle organizzazioni sindacali di categoria. Intendono inoltre, attraverso opportune iniziative pubbliche, informare genitori e studenti, a difesa della libertà di insegnamento e del diritto allo studio uguale per tutti, come sancito dalla nostra Costituzione.

 

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