Assegnazioni provvisorie non incidono su assunzioni in ruolo, ma potrebbero esserci meno supplenze al sud. L’amarezza dei precari delle GaE

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Anche quest’anno ha prevalso la deroga al blocco triennale nella provincia di immissione in ruolo nei confronti dei docenti assunti con il piano straordinario della legge 107/2015, ed è subito polemica.

Innanzitutto per il fatto che la deroga arriva esclusivamente attraverso la contrattazione tra Miur e sindacati, senza bisogno di un intervento legislativo. E’ un bene? Sì, dicono coloro che sono interessati al provvedimento, no coloro che ne ravvisano al momento un danno, in quanto non si ha mai la certezza che le scelte effettuate sulla base di una legge siano rispettate.

Così la pensano infatti i precari ancora in GaE che nel 2015 rifiutarono la proposta di assunzione, perchè nella legge era prevista la mobilità a livello nazionale e nessuna deroga al vincolo triennale per le assegnazioni provvisorie. Poi le cose sono andate diversamente.

Innanzitutto va chiarito che il problema dei precari riguarda le supplenze, e non i ruoli. Le assegnazioni provvisorie infatti non intaccano il numero dei posti destinati alle immissioni in ruolo, numeri già decisi a livello nazionale (saranno 52.000 i ruoli totali, al momento conosciamo solo il parziale per infanzia e primaria, in attesa dei trasferimenti della scuola secondaria di I e II grado Immissioni in ruolo 2017/18: tempistiche, numeri, cattedre disponibili e modalità, ruoli con riserva )

L’art. 7 del Contratto sulle assegnazioni provvisorie pone al riparo da ogni dubbio “Le assegnazioni provvisorie da altra provincia o per altra classe di concorso o per altro posto o grado di istruzione saranno effettuate salvaguardando il contingente di assunzioni a tempo indeterminato previsto per l’a.s. 2017/18”.

Dunque assegnazioni provvisorie dei docenti di ruolo e immissioni in ruolo dei precari (pure con tutte le loro difficoltà) procedono su due binari separati. Il problema potrebbe riguardare i posti, cioè in concreto le cattedre da assegnare, se ai docenti di ruolo sono assegnate cattedre in organico di diritto.

Altro discorso invece per le supplenze. E siccome fino a quando il docente di ruolo non firma la proposta di assunzione in ruolo è giustamente preoccupato per quello che può accadere, non sapendo ancora se sarà o meno l’anno giusto del ruolo, tutti i docenti sono preoccupati.

Ad essere interessati alle assegnazioni provvisorie interprovinciali sono infatti in primo luogo docenti del Sud assunti nelle regioni del nord e che non avendo ottenuto il trasferimento, chiedono di poter lavorare almeno per un anno nelle province di residenza o comunque preferite. E poichè la maggior parte delle assegnazioni provvisorie sono disposte su posti in organico di fatto, lo spostamento dei docenti dalle regioni del nord verso il sud crea difficoltà ai precari, in primis quelli delle GaE.

Quest’anno una parte dei posti in organico di fatto (15.100) è stata trasformata in organico di diritto, è quindi possibile che anche il numero delle assegnazioni provvisorie si riduca, ma di certo al momento prevale l’amarezza dei docenti delle GaE, che si sentono abbandonati dai sindacati.

Assegnazioni provvisorie 2017/18. Firmato il Contratto (ecco il testo da scaricare): niente vincolo triennale e movimenti su scuola. Scheda Uil

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