Assegnazioni alle classi, dirigente scolastico deve rispettare criteri organi collegiali

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Un docente di un istituto di Torino, come ci informano i Cobas, all’inizio del 2017/18, si è visto assegnare dal dirigente scolastico classi diverse rispetto a quelle in cui aveva prestato servizio lo scorso anno scolastico, a discapito del principio della continuità didattica indicato dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio d’Istituto.

La vicenda è finita in tribunale, presso il Giudice del lavoro di Torino, che ha accolto il ricorso del docente in questione, membro dell’Esecutivo Nazionale COBAS.

Il Giudice ha così motivato l’ordinanza: “Dal quadro normativo emerge con chiarezza che l’assegnazione dei docenti alle classi non è materia rimessa alle unilaterali determinazioni del dirigente scolastico posto che l’indicazione dei criteri è attribuita al Consiglio d’Istituto e che in ogni caso il dirigente scolastico deve agire nel rispetto delle competenze degli organi collegiali. Il primo e prioritario criterio di assegnazione adottato era quello della continuità didattica ed a tale criterio il dirigente era tenuto ad attenersi avendovi peraltro aderito“.

E ancora: “Neppure può sostenersi che la decisione adottata sia finalizzata a perseguire l’interesse superiore della scuola e tantomeno il principio costituzionale del buon andamento dell’amministrazione: le vibranti proteste degli allievi e dei genitori, riportate dagli organi di stampa, nonché il rifiuto delle classi 4° e 5° della sezione O a seguire le lezioni di matematica dimostrano inequivocabilmente come l’interesse superiore non sia stato soddisfatto“.

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