Assegnazione provvisoria sostegno senza titolo anche a laureati in Scienze dell’educazione. Lettera

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Anna Maria Alosi – Signor Ministro Marco Bussetti, mi chiamo Anna Maria Alosi sono un insegnante di scuola primaria su posto comune, di ruolo a Bologna dal 2015.

Volevo porre l’attenzione sul problema della mancanza di insegnanti di sostegno specializzati e sul fatto che quest’anno per sopperire a tale problema lei abbia giustamente deciso di consentire l’assegnazione provvisoria a insegnanti di ruolo privi di titolo di specializzazione che avessero maturato un anno di insegnamento su sostegno.

Quello che vorrei chiederle è : perchè non permettere anche ai laureati in Scienze dell’educazione di ruolo e privi di specializzazione di potere richiedere posti di sostegno in subordine agli specializzati?

Io sono laureata in scienze dell’educazione dal 2001(vecchio ordinamento) da quando ancora la facoltà di scienze della formazione non abilitava all’insegnamento, è infatti nel 2002 che è stato istituito il corso di laurea preposto alla formazione di nuovi insegnanti altrimenti avrei di certo fatto altre scelte formative, mi sono infatti abilitata a seguito di concorso magistrale D .D 02/04/1991.

Essendo siciliana, precisamente di Campobello di Mazara (TP) e non avendo ottenuto l’assegnazione provvisoria nella mia provincia penso di subire un’ingiustizia, perché ritengo che le competenze di un laureato in Scienze dell’educazione siano eguali a quelli di un insegnante specializzato o se non altro eguali a quelli di un insegnante non specializzato che abbia prestato servizio su sostegno per almeno un anno, secondo queste indicazione dunque, un diplomato magistrale ha le stesse competenze di un laureato in scienze dell’educazione che ha studiato materie come psicologia dello sviluppo, psicopedagogia, didattica generale, storia della pedagogia, pedagogia generale, psicologia dell’handicap e dello sviluppo ecc…

Il laureato in Scienze dell’educazione e della formazione può lavorare come educatore, operatore pedagogico, educatore sociale, animatore ludico e ricreativo, educatore in ambito giudiziario, tutor nei contesti formativi, creatore di interventi di formazione professionale, operatore nei servizi per l’impiego, consigliere dell’orientamento, insegnante di scuola pre-primaria . L’educatore svolge la propria attività in strutture e servizi socio sanitarie e socio educativi che si occupano di minori, anziani, disabili, persone in difficoltà e allora perché non può lavorare a scuola con il sostegno?

L’educatore professionale durante il corso di laurea acquisisce competenze pedagogico – didattiche per progettare, gestire e valutare un intervento educativo alla luce delle teorie e delle pratiche più accreditate e innovative. Ad arricchire le conoscenze e le abilità di un educatore vi sono le ore di tirocinio formativo svolte, io per esempio ho svolto il mio tirocinio di laurea presso una struttura assistenziale che opera con i portatori di handicap e con soggetti con disabilità cognitiva.

Tanto ancora potrei dire sulla figura dell’educatore ma non voglio dilungarmi oltre, desidero invece, che lei Signor Ministro Bussetti rifletta su queste mie considerazioni . È inoltre un controsenso permettere agli educatori laureati e non abilitati di poter lavorare a scuola su sostegno attraverso la “MAD” e non permettere agli insegnanti di ruolo con anni di esperienza lavorativa e laureati in Scienze dell’educazione di potere inserire nella domanda di assegnazione provvisoria interprovinciale la disponibilità all’insegnamento su sostegno.

Non so se questa lettera verrà letta o se mai verrà presa in considerazione ma ci tenevo a dire la mia opinione. La ringrazio per l’attenzione e le auguro buon lavoro. Cordiali Saluti.

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