Assegnazione provvisoria intracomunale, sì ma con limitazione per i grandi comuni

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Assegnazione provvisoria intercomunale, sì ma con un’ assurda limitazione.

Ci sono dei comuni che hanno un’estensione territoriale molto ampia, non a caso l’area metropolitana é divisa in molti distretti, penso a Roma, comune estesissimo, ma anche a Milano e a Napoli, divisa in 10 distretti dal 40 al 49 e dove, per le difficoltà di collegamenti, è impresa ardua spostarsi, in certe ore della giornata che coincidono con l’inizio o la fine delle lezioni, dalla parte occicentale alla parte orientale della città e viceversa.

Ecco perché era cosa sensata e giusta prevedere una deroga al divieto di assegnazione provvisoria nel comune tra distretti per i docenti titolari in tali grandi comuni.

Da anni, da quando fu abolita, l’AP tra distretti dello stesso comune di titolarità, questa deroga per i grandi comuni é stata chiesta dai docenti e quest’anno ci risulta che sia stata fatta propria dai sindacati e portata al tavolo della trattativa contrattuale per il CCNI triennale su Utilizzazioni e assegnazioni provvisorie ( cfr. piattaforma Uil).

Si ricorda che tale assegnazione provvisoria tra distretti dello stesso comune prima era era possibile e resta ancora possibile per il personale ATA.

Sembrava cosa fatta, invece ecco la limitazione che si fa fatica a capire.

L’assegnazione provvisoria interdistrettuale é reintrodotta ma solo per i docenti che godono di precedenze nelle operazioni di utilizzazioni e assegnazione provvisoria, una limitazione che scontenta tanti docenti che oggi hanno saputo di aver ottenuto o non ottenuto il trasferimento in città come Roma, Milano, Napoli, Bari, Palermo, ecc..

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