Assegnazione cattedre ai docenti, Granato (M5): Miur mette limiti ad autonomia Dirigenti

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La Sen. Bianca Laura Granato (M5S) con un post su Facebook ripercorre la vicenda che ha interessato una docente che si era rivolta al giudice per la valutazione dell’operato del Dirigente Scolastico sull’assegnazione delle cattedre ai docenti.

Il post della Sen. Granato (M5S)

“Una docente nell’anno scolastico 2017-18 dovette presentare un ricorso ex art. 700 avverso un’assegnazione cattedre sostenendone l’illegittimità, in quanto assunto in totale spregio dei poteri e prerogative degli organi collegiali, nonché per la palese disparità di trattamento (ad alcuni docenti della stessa disciplina venivano assegnate da due a tre classi, fino ad un massimo di sei, mentre alla ricorrente ben otto classi, distribuite tra diurno e serale, inizialmente con ben 10 ore buca).

Il giudice accoglieva in toto il ricorso.

La Ds, in sede di collegio docenti, riportava la vicenda giudiziale e sosteneva di aver perso perché l’Avvocatura dello Stato “stranamente” non l’aveva delegata; e, proprio a causa della mancanza della delega non si era potuta costituire in giudizio.

La Ds affermava che si sarebbe difesa proponendo reclamo avverso l’ordinanza che aveva accolto il ricorso.

La Ds, nel frattempo, non eseguiva tempestivamente l’ordinanza in base alla quale avrebbe dovuto riassegnare le cattedre della disciplina interessata e, per questo motivo la docente ricorrente era costretta, nuovamente, a rivolgersi al giudice perché fissasse le modalità di esecuzione dell’ordinanza.

Nel frattempo la Ds redistribuiva le cattedre sostituendo quattro classi della docente ricorrente con altre quattro, con la conseguenza che a far data dal 3 maggio 2018, circa 200 alunni a fine anno scolastico subivano lo scambio delle rispettive docenti di diritto.

Intervenivamo, sulla vicenda, con grande attenzione e competenza, Il Garante per l’infanzia Dott.Antonio Marziale (Sociologo) ed io a tutela dei minori pregiudicati da quest’assurda decisione, scrivendo alla Ds, chiedendole di rivedere il suo bizzarro provvedimento.

Si era però ormai giunti quasi a fine maggio e il giudice, anche per tale motivo, lasciava la situazione inalterata.

Ma veniamo ad oggi.

L’udienza per la discussione del reclamo, con cui la Ds aveva impugnato l’ordinanza del Giudice del Lavoro, non veniva tenuta perché il MIUR ha rinunciato agli atti, sostanzialmente disattendendo le ragioni della Ds.

Quindi l’ordinanza con cui il giudice aveva accolto il ricorso in primo grado della docente ricorrente e con cui, tra l’altro, l’amministrazione era stata condannata alle spese, è così diventata definitiva perché, a seguito della rinuncia, il MIUR ha ritenuto evidentemente legittima la “cassazione” del provvedimento, cioè la decisione di assegnazione cattedre, assunta dalla Ds, ora definitivamente illegittima.

È solo un primo passo, ma la vicenda non cessa di mantenere alta la nostra attenzione.

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