Ascoltare… vedere…. fare. Marilena Vergura candidata ATA al CSPI

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La presentazione di Marilena Vergura – Numerosi e gravosi saranno i compiti che spettano all’Organismo del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione! Occorre valorizzare al massimo questa opportunità che ci viene data, per rafforzare la presenza e i ruoli del personale A.T.A. all’interno del complesso mondo della scuola.

La presentazione di Marilena Vergura – Numerosi e gravosi saranno i compiti che spettano all’Organismo del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione! Occorre valorizzare al massimo questa opportunità che ci viene data, per rafforzare la presenza e i ruoli del personale A.T.A. all’interno del complesso mondo della scuola.

Il consigliere eletto, dopo aver constatato le reali condizioni in cui versa l’intera comunità scolastica, potrà portare in consiglio: scelte, proposte, decisioni, soluzioni, alternative, suggeritegli dagli operatori che la compongono, esso diventerà la voce degli addetti di categoria, “fare ed operare con cognizione di causa”.

E’ necessario saper scegliere con oculatezza il personale che dovrà rappresentarci come A.T.A. in seno al massimo organo di rappresentanza della scuola il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, un rappresentante che conosca la realtà della scuola, e, nel mio caso, un componente Ata che ha vissuto e assunto in prima persona i diversi profili del personale A.T.A., dal 1998 a tutt’oggi, oltre a conoscere indirettamente per il tramite del coniuge anche le problematiche del ruolo docente e molte problematiche degli alunni in quanto genitore.

Attraverso l’esperienza lavorativa, la creazione di gruppi di personale ATA (cs, aa, at, DSGA, if, cu, cr, gu) da me stessa amministrati e l’iscrizione in ulteriori gruppi importanti sul social network Facebook costituiti prevalentemente da DSGA e AA e grazie anche a gruppi di personale Docente di cui faccio parte, sono emerse le numerose e diverse problematiche della scuola, tipiche delle categorie di lavoratori ad essa appartenenti.
Bacheche reali e virtuali in cui si incontrano persone che perseguono gli stessi obiettivi e che vivono le medesime difficoltà quotidianamente, un luogo in cui consigli, opinioni, discussioni, confronti, portano a soluzioni che da soli non si sarebbero mai trovate.

Piattaforme di vita, dove è possibile la formazione e l’informazione, dove è possibile promulgare, aiutare, collaborare, effettuare scambi di file, di documenti di esperienze.

Affinché possano migliorare le condizioni di lavoro per tutti, è importante agire ragionando col cuore prima che con la testa e dare la giusta importanza a ognuno, offrire un po’ del proprio tempo alla comunità scuola e a chi ne fa parte, rispondere alle richieste di aiuto, e chiedere aiuto al momento del bisogno.

Il proprio sapere, il proprio lavoro, la propria professionalità condivisi con gli altri addetti appartenenti alla stessa categoria, la parola d’ordine: “Condivisione”.

Dopo i numerosi insuccessi passati, sarebbe auspicabile che i componenti del governo progettassero il futuro della Scuola insieme a coloro che in essa vi operano e ci vivono ogni giorno.

Il primo passo per risolvere i veri problemi della scuola e’ riconoscerli, analizzarli, capirne bene la natura e poi cercare di risolverli insieme agli addetti: “ Ascoltare… Vedere… Fare… “.

Colui che deve legiferare e disporre è necessario che trascorra almeno qualche mese a contatto diretto degli operatori scolastici, immergendosi nella comunità e investendo e affiancando di volta in volta un ruolo differente: “Dirigente, Docente, Personale Ata, Studente e anche Utente Esterno..”.

Un buon funzionamento della scuola deve vedere tutti gli addetti coinvolti dirigersi nella medesima direzione. Un buon esempio lo troviamo nell’organizzazione di un’arnia in cui dimorano colonie di api, dove ogni membro si assume la responsabilità dei compiti a lui assegnati dalla nascita fino alla morte ogni componente che ne fa parte, si adopera per nutrire la propria regina e per il buon funzionamento dell’alveare.

Ogni individuo, sia esso Ata, Docente, Dirigente, Studente, Utente o altro deve conoscere alla perfezione quali sono i compiti e le mansioni ad esso attribuiti affinché la scuola possa sopravvivere e portare a compimento gli obiettivi programmati.

Niente deve essere lasciato al caso, è necessario che le norme che regolamentano la scuola, siano ben definite, che non consentano una doppia interpretazione e che non lascino adito ad alcun fraintendimento, eventuali eccezioni o deroghe dovranno essere precise e dettagliate così da non originare confusione.

Avremo gli operai, avremo la regina, avremo gli utenti e i consumatori.

Perché il prodotto realizzato possa risultare efficace genuino privo di vizi è necessario che tutti operino nella convinzione che è essenziale nutrirsi di: “Programmazione – Condivisione – Corresponsabilità – Formazione – Informazione- Applicazione”.

Con la volontà, l’amore, la convinzione, la costanza, l’impegno, anche una goccia può scavare una pietra.

Credere nella realizzazione dei propri progetti e dei propri desideri pensando che “Nulla è difficile o impossibile a chi vuole”.

Prefiggersi degli obiettivi da raggiungere e lavorare insieme per realizzarli.

E’ necessario perseguire un progetto educativo che possa avvalersi della moderna tecnologia, la scuola deve rinnovarsi continuamente e trasformarsi in una piattaforma educativa e formativa che possa istruire gli operatori, i quali, dovranno poi trasferire le proprie conoscenze agli alunni che transitano nella scuola e che si trasformeranno in componenti di un nuova arnia che appartiene all’alveare comune che è la Società.

Le mete da raggiungere devono coincidere con il desiderio di tutti, e tutti si assumeranno la responsabilità dei compiti ad essi attribuiti, realizzare solo quanto è necessario, indispensabile, utile, nessun intermediario, nessuna perdita di tempo, abbinare una serie di elementi quali l’affidabilità, la responsabilità e la puntualità, che portano ad un aumento di qualità, efficacia ed efficienza.

E’ importante imparare facendo “Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco” (Confucio), massima valida per tutti, non sola teoria, ma pratica, ed ecco la forza dei laboratori, alternanza scuola lavoro portare gli alunni nelle aziende. Per la realizzazione degli intenti, avvalersi di tutto quanto la nuova tecnologia possa offrire, pensare alla progettazione e alla destinazione degli spazi, agli arredi personalizzati, pensare anche ai colori da usare per contraddistinguere i diversi usi di destinazione dei locali scolastici. Pensare agli ausili indispensabili per evitare il più possibile emarginazioni dovute a limitazioni fisiche o psichiche: “Integrazione, Inclusione”.

Prestare attenzione al decoro e all’igiene degli ambienti, avvalendosi di un adeguato numero di addetti definito in base alle ampiezze, alla dislocazione dei locali, al numero di piani, al numero di alunni, alle attività, alla complessità organizzativa e agli orari delle singole istituzioni scolastiche,

Servirsi di attrezzature idonee per il riordino e la pulizia, evitando, ove possibile, il ricorso all’esternalizzazione dei servizi, non dovrebbero esistere servitori di “padroni” differenti nel medesimo luogo di lavoro.

Eliminare la burocrazia inutile, puntare sullo snellimento dei processi così da realizzare con facilità e in piena autonomia ogni progetto.

Dare voce agli addetti, raccogliere i suggerimenti, creare punti di ascolto dove ciascuno potrà contribuire con i propri consigli e suggerimenti con caratteristiche oggettive che potranno tornare utili ai fini del miglioramento dei servizi offerti e dei risultati da raggiungere.

Mai pensare esclusivamente al solo interesse personale e proprio come avviene in un alveare, tutti si adoperano per il benessere generale.

Fare ed operare con la purezza del cuore e con convincimento mentale e intellettuale.

Solo se si applicherà questo principio sarà possibile dirigersi verso quella meta comune prefissata.

“La Scuola il Futuro del Mondo“

“ASCOLTARE… VEDERE… FARE… ”

Il programma

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