Arrivano prime sentenze su pericolosità cellulare, e sul wi fi nelle scuole che fare?

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Sul sito del Ministero della Salute si legge testualmente che “ Ad oggi, secondo l’OMS, non è stato dimostrato alcun effetto sanitario avverso causato dall’uso dei telefoni cellulari, ma ulteriori ricerche sono in corso per colmare residue lacune nelle conoscenze. In particolare, le evidenze scientifiche attualmente disponibili tendono, nel loro complesso, a deporre contro l’ipotesi che l’uso dei telefoni cellulari comporti un incremento del rischio di tumori intracranici.”

Clamorosamente smentito da due sentenze. Come si legge sul sito neurinomi.info “Partendo da un dato giudiziario importante: il Tribunale di Ivrea nel 2017 emette la prima ed unica sentenza al mondo che già in primo grado riconosce il nesso uso del cellulare/neurinoma.

La Corte Appello Brescia del 2009 era stata la prima sentenza di corte d’Appello al mondo che riconosceva quel tipo di nesso (ribaltando una decisione del tribunale di Bergamo) e la Corte di cassazione nel 2012 la prima sentenza di Corte suprema al mondo che lo confermasse (conferma Brescia 2009). Ambrosio & Commodo ha deciso di divulgare la notizia prima del deposito delle motivazioni, perché ritiene che sia importante ogni singolo giorno di informazione e prevenzione di esposizioni potenzialmente nocive per la salute pubblica italiana e non solo.

Se avete un neurinoma e potete documentare o provare un uso di almeno 1640 ore di cellulare (secondo i dati IARC-Interphone la soglia sopra la quale sono state trovate associazioni significative con la comparsa di neuromi, Hardell, 2013 “Cumulative number of hours of ipsilateral mobile phone use ≥1,640 h up to one year before the reference date gave OR = 2.33, 95% CI = 1.23–4.40 …for acoustic neuroma”), potreste averlo contratto a causa dei campi elettromagnetici. Per il momento la scienza permette di ritenere fortemente plausibile un legame con tale tale monte ore; tuttavia, in caso di utilizzo in condizioni di poco campo o mezzi in movimento (auto, treni ecc) potranno anche essere considerate esposizioni cumulative inferiori.

In questo caso, se l’uso delle apparecchiature mobili è stato richiesto per motivi di lavoro, potreste aver diritto a presentare domanda di malattia professionale all’INAIL, il soggetto che è stato condannato recentemente dal Tribunale di Ivrea ed in passato dalla Cassazione.

Il Tribunale di Ivrea con sentenza del marzo 2017 “in parziale accoglimento del ricorso, dichiara che ….. è affetto da una malattia professionale che ha comportato un danno biologico permanente del 23% e, per l’effetto, condannando l’Inail alla corresponsione del relativo beneficio a decorrere dalla data della presentazione della domanda in sede amministrativa, oltre agli interessi al tasso legale e l’eventuale maggior danno in misura pari alla differenza tra la rivalutazione monetaria e il tasso legale sui ratei maturati e non riscossi, a decorrere da a decorrere dal 121’ giorno dalla data della presentazione della domanda in sede amministrativa”.

A questa è seguita una seconda sentenza, di cui si attendono le motivazioni, del Tribunale di Firenze. Ora, visto che il datore di lavoro è responsabile della salute dei lavoratori e nella scuola anche degli studenti, come previsto dalla norma madre quale l’articolo 2087 del Codice civile, che fare? Siamo innanzi ad una nuova vicenda in stile amianto? La cui pericolosità era nota ma negata per decenni sino all’irreparabile? Ed ovviamente sorgono preoccupazioni anche in ordine al Wi Fi, sempre più diffuso nelle scuole.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha affermato come non vi siano evidenze scientifiche di possibili danni alla salute in seguito all’esposizione a campi elettromagnetici a radiofrequenza generati da sistemi di comunicazione Wi-Fi che sono sicuramente più bassi rispetto ai cellulari. Ma le stesse rassicurazioni venivano date per i telefonini. La situazione è molto delicata, non va creato allarmismo, nessun panico, anche perché siamo letteralmente assediati e circondati, a partire dalle nostre case, da Wi Fi e cellulari. Certamente è il caso che nelle scuole si affermino campagne di informazione sul corretto utilizzo del cellulare, ma sul WI FI il tutto rimane in sospeso, e nel dubbio sul come comportarsi.

Il sito del Ministero della salute

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