Approvato il piano di dimensionamento della scuole della Basilicata

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Approvato dalla giunta della Basilicata uno dei provvedimenti piu’ attesi, destinato a cambiare la fisionomia del sistema lucano dell’istruzione: il “Piano di dimensionamento scolastico per il triennio 2019-2021”, che definisce “l’articolazione territoriale delle autonomie scolastiche e dei punti di erogazione del servizio per le scuole di ogni ordine e grado”.

In base al provvedimento, le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado “devono prevedere un numero di alunni compreso tra 600 e 900, tenendo conto del trend delle iscrizioni nel triennio precedente e delle previsioni per il biennio successivo”. Il numero minimo di studenti “e’ ridotto a 400″ nelle scuole dei comuni montani, in quelle di aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche e negli istituti secondari di istruzione artistica, professionale e tecnica con indirizzi formativi particolarmente specializzati”. Si applica la riduzione “delle 400
unita’, anche alle istituzioni scolastiche composte da più punti di erogazione del servizio, di cui almeno uno sito in un comune montano”. E’ previsto un numero maggiore di studenti (da 900 a non oltre i 1.200 ragazzi) per le scuole in aree ad alta densità demografica, per gli istituti comprensivi e per gli istituti di istruzione secondaria di secondo grado con finalità formative che richiedono beni strutturali, laboratori e officine di alto valore tecnologico o artistico”.

E’ consentita “una riduzione fino ad un massimo del 10 per cento degli indici minimi, in caso di scarsa densita’ demografica del bacino territoriale di riferimento oppure di esistenza di condizioni particolari di isolamento”. Cosa succede nel caso non si dovesse raggiungere il numero minimo di alunni nei diversi territori di riferimento? La strada indicata nel Piano di dimensionamento resta quella gia’ intrapresa negli anni scorsi in
tutto il territorio italiano: aggregazioni, fusioni o incorporazioni di scuole. In particolare, per il secondo ciclo di istruzione “si procedera’ prioritariamente, al fine di salvaguardare l’identita’ delle istituzioni scolastiche e per una maggiore funzionalita’ organizzativa e didattica, all’unificazione degli istituti di istruzione di secondo grado tra loro omogenei per ordine e tipo”. L’unificazione di istituti appartenenti a
ordinamenti diversi “va realizzata nei casi in cui sia indispensabile per garantire la permanenza della sede dell’istituzione scolastica nell’ambito territoriale di riferimento. In questo caso i medesimi assumeranno la denominazione di Istituto di istruzione secondaria superiore”.

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