Anquap: L’autonomia ha lasciato le scuole da sole. Intervenga il Ministero

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Comunicato Anquap – “L’autonomia scolastica ha lasciato le scuole da sole e ha reso il Ministero dell’Istruzione ancora più assente, lontano e inadeguato.

È giunto il tempo di ripensare l’autonomia e di semplificare l’attività amministrativa, riportando alla competenza degli uffici ministeriali gli adempimenti seriali sul personale, dalle ricostruzioni di carriera alle pratiche previdenziali, fino alla gestione dei contenziosi”.

È questa una delle proposte con cui Giorgio Germani, presidente dell’Anquap (Associazione Nazionale Quadri delle Amministrazioni Pubbliche), ha aperto oggi a Roma la Conferenza nazionale sui servizi amministrativi delle scuole. Un tema scottante, quello dell’eccesso di burocrazia a danno dei servizi amministrativi delle istituzioni scolastiche, sul quale si sono confrontati diversi esponenti di partiti politici, sindacati di categoria ed esperti del settore.

“Trovo condivisibili le posizioni dell’Anquap – ha spiegato Mario Pittoni, Presidente della Commissione Istruzione del Senato – Le scuole non possono avere totale autonomia sui temi più disparati, dagli alunni al personale, dalle risorse finanziarie ai processi di digitalizzazione. O si fa un intervento concreto o in certe regioni l’anno prossimo la scuola non sarà in grado di partire”.

Germani ha posto l’accento anche sulla carenza di personale: i concorsi per i Direttori SGA non si sono mai fatti. La legge di bilancio finalmente lo prevede, ma a distanza di dieci mesi il bando ancora non c’è e le scuole soffrono perché mancano oltre 2.000 Dirigenti e Direttori, mentre dal 2009 ad oggi l’organico del personale ATA è stato ridotto di 46.520 unità. Secondo Pittoni, “è quasi incredibile che la scuola in un modo o nell’altro riesca ancora a funzionare, visto che il personale è di fatto dimezzato. Ma non può durare all’infinito. Mi farò portavoce di queste istanze”.

Opinioni diverse, invece, sul meccanismo delle graduatorie per definire supplenze e incarichi. Secondo il presidente dell’Anp, Antonello Giannelli, “è un sistema che va buttato via, uno dei più grandi fallimenti del nostro Paese”. Di avviso opposto Elvira Serafini, segretario generale di Snals, che il prossimo 7 novembre celebrerà il convegno nazionale sul futuro dell’istruzione, dell’università e della ricerca. “Le graduatorie – ha detto la Serafini – rappresentano pur sempre un criterio equo e meritocratico. Se ci fosse la possibilità di bandire continui concorsi, potremmo anche farne a meno. In mancanza, è bene che le graduatorie ci siano”.

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