ANP Lazio, inutili le rilevazioni impronte dei DS

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“Ciò che sembrava un paradosso si è compiuto e cosi i dirigenti scolastici, data l’approvazione del decreto concretezza, ogni volta che entreranno o usciranno da uno dei plessi della scuola da loro diretta dovrebbero essere riconosciuti da un mini pc che ne rileverebbe le impronte digitali.

Il costo che lo Stato dovrebbe sostenere per installare rilevatori biometrici nei 2300 edifici scolastici del Lazio, ad esempio, sarebbe di decine di migliaia di euro sottratti alla manutenzione delle scuole della nostra regione che, in particolare a Roma, soffrono da anni di problematiche mai risolte completamente”. È quanto dichiara Mario Rusconi, presidente Anp-Lazio (Associazione nazionale presidi).

“Infatti non passa quasi giorno che, specie a Roma, non si dia notizia di caduta di intonaci, di lesioni anche gravi, e di situazioni che compromettono la sicurezza dei nostri studenti – aggiunge – Più che parlare di decreto concretezza occorrerebbe parlare di decreto dissolvenza visto che, tra l’altro, questo ddl dissolve la dirigenza scolastica, che secondo la legge dovrebbe essere valutata secondo il proprio operato e ai risultati raggiunti e non soggetta a misure inutilmente invadenti e di scarsa efficacia operativa. Oltre ai costi che saranno realmente elevati per installare in ogni plesso scolastico i rilevatori di impronte biometriche la categoria dei presidi, come gli altri dirigenti dello Stato, sarà esposta al pubblico ludibrio come quei furbetti del cartellino che non fanno il proprio dovere”.

Per Rusconi “ad esempio a Roma, e non solo, il preside può avere parecchi plessi scolastici da dirigere, inoltre può avere, come spesso accade per mancanza di dirigenti, la reggenza di un’altra scuola con altri plessi, deve poi mantenere i rapporti con le istituzioni locali oltre che con l’ufficio scolastico regionale, le università i fornitori. Capita quindi che durante un’intera giornata lavorativa il dirigente scolastico si debba spostare diverse volte, in situazioni di traffico urbano caotico. E’ pensabile che la sicurezza di tutta la scuola possa essere assicurata dalle impronte digitali del preside, rilasciate in quel computer posto all’ingresso, che ogni volta ne dovrebbe memorizzare i suoi spostamenti ma soprattutto come intelligenza artificiale dovrebbe fare le veci del dirigente in sua assenza? Da un decreto concretezza, come hanno rilevato moltissimi dirigenti scolastici della nostra regione, ci saremmo aspettati misure concrete per rendere le scuole veramente sicure, funzionali ad una didattica motivante, alla pari con molti altri paesi europei”.

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