ANP: con la cancellazione del bonus merito si cancella anche riconoscimento meritocrazia

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Comunicato ANP – Il comma 249 dell’articolo 1 del disegno di legge di Bilancio 2020, come approvato dal Senato, dispone che “Le risorse iscritte nel fondo di cui all’articolo 1, comma 126, della legge 13 luglio 2015, n. 107, già confluite nel fondo per il miglioramento dell’offerta formativa, sono utilizzate dalla contrattazione integrativa in favore del personale scolastico, senza ulteriore vincolo di destinazione”.

Riteniamo opportuno formulare alcune considerazioni:

La modifica alla Legge 107 interviene nell’anno 2020 e, quindi, non ha alcun effetto retroattivo sulla contrattazione del presente anno scolastico; essa avrà rilievo a partire dall’atto di costituzione del fondo d’istituto 2020/2021. Prossimamente, l’ANP fornirà approfondimenti e indicazioni in vista della contrattazione del prossimo anno.
La disposizione in questione – e questo aspetto è di fondamentale importanza – non altera in alcun modo le competenze dei diversi organi coinvolti nella procedura di valorizzazione del merito dei docenti. La modifica, infatti, deve essere letta alla luce della legislazione vigente nonché del CCNL 2016-2018 e interviene solo su un aspetto specifico: la definizione della quantità di risorse di cui disporrà il dirigente per attribuire il bonus. Non risultano certo variate le competenze del dirigente, né tantomeno quelle del comitato di valutazione di cui, non a caso, non si fa menzione. Non cambiano nemmeno le materie di contrattazione previste dall’articolo 22 del CCNL 2016-2018.
Sotto il profilo politico-sindacale, con quelle poche righe si tenta un’operazione lesiva dell’interesse comune: cancellare la possibilità di apprezzare, anche con un riconoscimento economico, l’apporto qualitativo dei docenti alle attività della scuola. In sostanza, si cerca di eliminare una delle poche forme di riconoscimento della meritocrazia tra i docenti.
Tutto il fondo premiale confluisce nel MOF e tutto può essere utilizzato senza vincolo di destinazione. Chi plaude a questo intervento sembra ignorare che i docenti avranno meno risorse a disposizione: le risorse del bonus, già ampiamente decrementate, potranno ora essere destinate a tutto il personale scolastico. Ancora una volta, spetterà alla serietà e al senso di responsabilità dei dirigenti scolastici il compito di assicurare quote di risorse adeguate a riconoscere che le prestazioni dei docenti non sono tutte uguali.
Il Paese, oggi più che mai, ha bisogno di una scuola di qualità: i recenti esiti delle indagini internazionali e nazionali lo stanno a dimostrare e adottare una politica di segno opposto appare molto criticabile.
L’ANP ribadisce la necessità di dotare i dirigenti di strumenti adeguati per valorizzare e compensare l’impegno e l’abnegazione dei tanti docenti che credono ancora in una scuola di qualità.

L’ANP si batte per loro e per la loro dignità professionale

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