Anomalie concorso ds Calabria: le motivazioni del ricorso

Di Lalla
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red – Il gruppo "Scuola Unita" ci invia le possibili motivazioni che è possibile utilizzare per motivare un eventuale ricorso avverso l’esclusione dalla prova orale del concorso a Dirigente Scolastico in Calabria.

red – Il gruppo "Scuola Unita" ci invia le possibili motivazioni che è possibile utilizzare per motivare un eventuale ricorso avverso l’esclusione dalla prova orale del concorso a Dirigente Scolastico in Calabria.

"I sottoscritti docenti, avendo fatto domanda di partecipazione al concorso per dirigente scolastico indetto con DDG del 13/7/2011, avendo superato la provapreselettiva ed avendo preso parte alle prove scritte; non risultando fra gli ammessi alle prove orali, segnalano le seguenti anomalie che hanno condizionato lo svolgimento delle prove scritte e presumibilmente hanno influito sulla correzione degli elaborati:

Nella traccia distribuita ai candidati giorno 14 dicembre 2011 (che reca in calce una serie di firme e di cui si allega copia) c’è un vistoso errore. Infatti in tale consegna si afferma che «L’art. 25 del d.lg. 165/2001 prevede che il dirigente scolastico […] possa, “nello svolgimento delle proprie funzioni organizzative”, di “avvalersi di docenti da lui individuati, ai quali possono essere delegati specifici compiti”. […]»

Nella traccia il candidato è chiamato fra l’altro a «trattare criticamente il tema della governance delle istituzioni scolastiche». Il termine “governance” è di origine straniera e si presta a diversi equivoci nella sua accezione. Alcuni dizionari (p. es. Hoepli) individuano con esso il complesso di strutture, regole e strategie per la guida di un’azienda o di uno stato. Altri (Treccani) lo individuano come termine usato nel linguaggio aziendale per indicare solo maniera, stile o sistema di conduzione e di direzione di un’impresa e non le strutture. Altri dizionari non lo riportano per niente.

Il significato nella lingua italiana del termine non è dunque ben determinato, così che non era chiaro se il candidato avrebbe dovuto incentrare il discorso più sulle strutture o sulla gestione dell’istituzione scolastica. Forse, usando nella traccia il termine “gestione” anziché “governance”, si sarebbero potuti evitare tali equivoci.

Se aggiungiamo che il presidente della commissione ha effettuato, subito dopo la distribuzione della traccia, un giro per tutte le aule spiegando pubblicamente il tipo di scaletta che si sarebbe dovuto seguire, scaletta non del tutto coerente con la “consegna” della traccia, e che conteneva l’esplicito invito ad essere sintetici in quanto lui apprezzava la sintesi, si può concludere che la confusione ha regnato sovrana fra i candidati.

Passando alla consegna del “caso” da risolvere del giorno successivo, 15 dicembre 2011, anche qui è stato presente un alto tasso di nebulosità. Nelle indicazioni del “caso” distribuito ai candidati (di cui si allega copia con relative firme in calce) è scritto ad un certo punto: «Quali risposte può dare a tale richiesta il dirigente scolastico, tenendo conto del vigente contesto normativo e degli obiettivi del Quadro Strategico comunitario “ET 2020”.» Ma non è stato posto alla fine il punto interrogativo!

Non si capiva dunque se si trattava di una considerazione o di una esplicita domanda alla quale il candidato doveva rispondere, trattando il relativo argomento. Tanto più che nella frase successiva c’era invece una richiesta esplicita: «Predisponga il candidato uno schema di lavoro, indicando il tipo di scuola, il quadro normativo di riferimento, le modalità operative, le motivazioni delle proprie scelte.»

Anche il secondo giorno è passato per le aule, subito dopo la distribuzione della traccia del “caso” da risolvere, il presidente della commissione. Ha invitato soprattutto ad esporre le proprie motivazioni delle scelte effettuate e ad essere sintetici. Citando le relazioni scritte che i collaboratori presentano al ministro, che sarebbero “estremamente sintetiche in quanto il ministro non legge mai più di due pagine”, ha invitato i candidati a scrivere “due paginette” con lo schema di lavoro.

Poste queste premesse, non si capisce che tipo di criteri sono stati seguiti per la correzione degli elaborati. Uno di tali criteri dovrebbe essere p. es. l’aderenza alla “consegna”, ma se tale consegna è nebulosa e le spiegazioni del presidente pongono ulteriori dubbi sul tipo di scaletta da seguire e su quale sezione privilegiare nella trattazione, è chiaro che non si tratta più di un criterio attendibile.

Per questi motivi i sottoscritti chiedono una nuova correzione degli elaborati, con la formulazione di criteri che tengano conto di quanto su esposto, ovvero delle incoerenze nella formulazione scritta e nella spiegazione verbale delle tracce. Nuova correzione che dovrebbe essere condotta da altra commissione all’uopo insediata, in sostituzione della precedente. In alternativa, l’annullamento della prova scritta.

Distinti saluti.

I docenti firmatari"

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