Anief: in Sicilia 5mila disabili in più in 5 anni ma numero docenti invariato

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Comunicato ANief – L’80% degli alunni hanno gravi problemi di apprendimento, perché rientrano nell’ex comma 3, art. 3 della Legge 104/92 che regola ancora oggi buona parte dell’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti dei cittadini con disabilità: ciò presuppone l’affiancamento all’allievo del docente di sostegno per un sostanzioso numero di ore settimanale.

Invece, nell’ultimo quinquennio gli organici del personale specializzato sono rimasti pressoché invariati, lontani da quel rapporto uno ad uno voluto dal Consiglio di Stato con la sentenza n. 2023 del 23/3/2017 che ha confermato una sentenza del Tar Toscana con la quale veniva annullato il provvedimento dell’amministrazione scolastica che aveva assegnato un numero di ore di sostegno inferiore a quelle proposte dal GLHO nel Piano educativo individualizzato. Così, anche quest’anno l’Ufficio Scolastico Regionale della Sicilia ha assegnato solo la metà degli insegnanti specializzati chiesti dai dirigenti scolastici in deroga, facendo crescere il contenzioso del 1000%, con oltre 11 milioni di euro di condanne alle spese e un danno erariale evidente, grazie alle cause promosse anche dai legali Anief nella campagna gratuita per genitori, docenti e dirigenti scolastici #nonunoradimeno.

In Sicilia il numero di alunni disabili certificati iscritti a scuola aumenta ogni anno in modo esponenziale. I numeri sono impietosi: nell’ultimo lustro sono incrementati addirittura di 5 mila unità. Tuttavia, l’amministrazione non adegua l’organico dei docenti specializzati. E il contenzioso aumenta, con risarcimenti cospicui che lo Stato deve assegnare alle famiglie con disabili danneggiate. È questa l’amara conclusione che emerge da un focus, numerico e normativo, realizzato dal sindacato Anief sul sostegno agli alunni disabili attuati nell’Isola: una modalità distorta e mai sanata, confermata dall’istruttoria depositata dall’Avvocatura dello Stato su ordine del Tar nel ricorso 793/18 patrocinato dagli avvocati Ganci e Miceli, che operano per il sindacato Anief, i quali hanno denunciato la Circolare sugli organici di sostegno firmato dal direttore generale dell’Usr Sicilia, la dott.ssa Maria Luisa Altomonte.

In attesa dell’esito dei ricorsi, se si pensa alla dotazione organica, allo stato attuale l’organico di diritto potrebbe coprire soltanto le esigenze degli alunni con grave disabilità certificata, lasciando scoperti gli altri diecimila alunni con disabilità meno grave, a cui l’amministrazione cerca di far fronte con posti in deroga – assegnati sino al 30 giugno 2019, per via della Legge Carrozza 128 del 2013 – e comunque sempre in quantità numerica complessiva e oraria inferiore rispetto a quelli richiesti delle scuole a seguito dell’esame svolto dall’équipe medico-pedagogica che ha valutato caso per caso.

D’altronde, l’operazione taglia-posti imposta dall’amministrazione scolastica non serve neanche a realizzare risparmi della finanza pubblica, considerato che ogni ricorso eseguito dal Tar sull’assegnazione di un posto in deroga non riconosciuto costa ai cittadini almeno 2 mila euro di condanne alle spese e mille euro come risarcimento alle famiglie per ogni mese in cui non hanno usufruito del diritto all’istruzione per i propri figli. Considerato che le cause eseguite negli ultimi cinque anni sono state 5 mila, le spese risarcitorie nella sola Sicilia assumono dimensioni notevoli. E si comprende anche il deficit finanziario che provoca questa scellerata politica.

Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, la soluzione al grave problema è chiara: “bisogna trasformare tutti i 50 mila attuali posti in deroga sparsi per l’Italia, diverse migliaia dei quali solo in Sicilia, in organico di diritto, in modo da stabilizzare i docenti precari ma anche per consentire il trasferimento di quei molti insegnanti di ruolo specializzati assunti nelle regioni del Nord Italia e che da diversi anni ricorrono all’assegnazione provvisoria per andare a coprire i vuoti del Meridione”.

“Solo in questo modo – continua Pacifico – si potrà garantire la continuità didattica e il diritto allo studio di tantissimi alunni con disabilità. Mentre per risparmiare sui ricorsi basterebbe assegnare tutti gli insegnanti richiesti dai dirigenti in base al Pei, la Programmazione educativa individualizzata. Se non si procederà così, invece, siamo pronti a far condannare l’amministrazione e ad andare pure fino in fondo nelle denunce alla Corte dei Conti, perché il diritto all’istruzione non può essere barattato. Non è un caso che anche quest’anno abbiamo invitato Rsu, docenti di sostegno, dirigenti scolastici e genitori a segnalarci la mancata attivazione delle ore di sostegno richieste agli alunni con disabilità grave certificata, al fine di ottenere giustizia dal Tar nel volgere di pochi mesi.

La causa relativa all’istruttoria depositata dall’Avvocatura dello Stato – su ordine del Tar – nel ricorso 793/18 sarà discussa il prossimo 6 novembre. Nel frattempo, sul tema degli organici inadeguati, anche dopo l’ultima riforma, la Buona Scuola imposta dal governo Renzi e il successivo decreto legislativo 66/2017 che ha mutato pure le modalità di richiesta e riconoscimento delle disabilità degli alunni, oltre all’assegnazione delle ore di sostegno, il sindacato Anief ha intenzione di organizzare con Eurosofia un seminario di formazione nel prossimo mese di ottobre.

A questo proposito, Anief ricorda che in questi giorni è stata riproposta l’iniziativa “Sostegno, non un’ora di meno!”, che lo scorso anno ha prodotto oltre cento cause vinte: famiglie, docenti e dirigenti scolastici possono segnalare ogni mancata tutela dei diritti degli alunni scrivendo all’indirizzo [email protected]. L’assistenza sarà ancora gratuita.

23 settembre 2018

Ufficio Stampa Anief

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