Anief: dopo la protesta i sindacati convocati da Conte per l’apertura dell’a.s.

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Anief – Dopodomani alle 17.30 si terrà in teleconferenza l’incontro, richiesto anche dall’Anief, con il presidente del Consiglio al tavolo coordinato con la protezione civile, Upi e Anci per la ripresa delle attività scolastiche a settembre.

Il giovane sindacato chiede un impegno di 10 miliardi, tanti quanti sottratti alla scuola negli ultimi dieci anni in tema di organici (- 150 mila posti Ata e docenti), classi pollaio (in media con più di 20 alunni contro le norme sul distanziamento sociale), precariato (+100 mila contratti termine negli ultimi cinque anni). Marcello Pacifico presenterà delle proposte da tradurre in emendamenti al decreto Rilancio (D.L. 34/2020) all’esame della V commissione bilancio della camera

Il ministero dell’Istruzione ha comunicato che per il giorno 4 giugno 2020, alle ore 17.30, è stata fissata una riunione di coordinamento, presieduta dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, per l’esame delle problematiche organizzative e gestionali concernenti l’avvio dell’anno scolastico 2020- 2021. All’incontro, che si svolgerà in videoconferenza, parteciperanno, si legge nella convocazione, “i rappresentanti delle Regioni e degli Enti locali, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, il Coordinatore del CTS, i Coordinatori dei Forum nazionali delle associazioni studentesche, dei genitori, degli istituti dipendenti dall’autorità ecclesiastica e della Federazione italiana per il superamento dell’handicap”.

Anief, che ha proclamato lo stato di agitazione del personale, ricorda che – come indicato nel documento prodotto dal Comitato tecnico-scientifico consegnato allo stesso ministero dell’Istruzione – il ritorno in classe in presenza, senza più didattica a distanza, riguarda 42.258 classi nell’infanzia statale, a cui vanno aggiunte circa 28 mila paritarie o comunali, altre 128.143 classi di primaria, più circa 9 mila non statali, 77.976 collocate nelle superiori, a cui aggiungere oltre 3 mila classi afferenti alle paritarie. Sulla base di questi numeri, al ministero dell’Istruzione spetta ora trovare il modo per dare anche seguito a quanto comunicato pochi giorni fa dalla task force, presieduta dal professore Patrizio Bianchi, che ha indicato l’esigenza di svolgere didattica in presenza fino alla secondaria di primo grado compresa, perché “i bambini della scuola dell’infanzia, elementare e media devono poter essere in un contesto di socialità”.

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, guarda alle misure introdotte negli altri Paesi UE sono state introdotte per il ritorno a scuola in presenza, si dice preoccupato per un eventuale proseguimento della didattica a distanza per via del digital divide, e dichiara: “Bisogna finanziare subito un organico maggiorato di almeno 160 mila docenti e 40 mila Ata, che corrispondono a 15 mila docenti aggiuntivi e 5 mila Ata, indispensabili per rafforzare pulizia, controlli e segreterie, da assegnare agli istituti per ogni anno scolastico partendo dal primo dell’infanzia al terzo delle medie. In assenza di questo supporto umano, qualsiasi protocollo di prevenzione del contagio sarebbe impraticabile”.

“Vanno inoltre individuati da subito i locali aggiuntivi di accoglienza delle classi in eccesso che si andranno a formare, anche questi in condizioni di igiene e sicurezza. Occorre, complessivamente, un finanziamento che non può andare al di sotto di 7-8 miliardi di euro, quindi ne mancano 6 rispetto a quanto stanziato finora. Se non arriva, assieme alle assunzioni direttamente da graduatoria d’istituto trasformate in provinciali, a settembre la scuola sarà nel caos”, conclude il sindacalista autonomo.

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