Anief: bene tempo pieno in Sicilia, ma serve norma per tutto il Sud

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Comunicato Anief – Secondo il sindacato Anief il tempo scuola allargato fino al pomeriggio è necessario in tutte quelle zone dove rimane alto il divario rispetto al Nord, sia per quanto riguarda il tasso di abbandono dei banchi sia sul fronte del rendimento degli alunni: in tali circostanze, va attuato un potenziamento dell’offerta formativa che parta da una maggiorazione dell’organico.

La disposizione è urgente e per questo va fatta rientrare nella riduzione del rapporto alunni-docenti già presente nelle proposte di legge presentate da alcuni parlamentari della maggioranza.

Le buone intenzioni di alcuni esponenti della maggioranza parlamentare sul tempo pieno e il potenziamento dell’offerta formativa al Sud vengono raccolte anche dal Ministro dell’Istruzione, giunto in Sicilia per siglare un’intesa tra il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e la Regione: “Grazie a questa intesa – ha detto Marco Bussetti – potremo concretamente dare il via alla maggiore diffusione del tempo pieno, al potenziamento dell’offerta formativa e ad una più forte collaborazione tra scuola e famiglia. La Sicilia diventerà laboratorio del Sud Italia, protagonista di un progetto di cui sono orgoglioso. Gli studenti siciliani avranno la possibilità di vivere la scuola come una seconda casa, sviluppando un senso di appartenenza e di fiducia verso questa istituzione”.

 

L’accordo di programma coinvolgerà una scuola pilota per provincia, selezionata per l’alto tasso di dispersione scolastica e per un’elevata presenza di alunni in condizioni di svantaggio personale e familiare. “La firma di questo protocollo permetterà la diffusione del tempo pieno e prolungato, il potenziamento dell’offerta formativa relativa alle discipline curriculari di base, tecnico professionali e di lingue straniere, anche attraverso l’apertura pomeridiana delle scuole del primo e secondo ciclo e la creazione di sportelli di ascolto e orientamento scolastico e professionale”.

 

Anief ritiene condivisibile la linea presa dal Governo e dell’amministrazione scolastica centrale: è bene, però, che i buoni intenti siano accompagnati da subito con azioni legislative efficaci. È necessario che l’introduzione dell’orario maggiorato di tempo scuola, sino al pomeriggio, venga allargato a tutto il Meridione e a quelle zone d’Italia dove è disapplicato, anche per mancanza di supporto degli enti locali. Pertanto, chiediamo che nella Legge di Stabilità all’esame del Governo sia introdotto il tempo pieno in tutte quelle zone del Sud Italia dove vi è un divario rispetto alle regioni del Nord. Tra i parametri da considerare, sempre ai fini della deroga sul tetto di organici, vi sono quelli relativi all’alto flusso migratorio, alla scarsità di offerta culturale circostante, all’economica locale depressa, all’alto tasso di disoccupazione e criminalità”.

 

Sono queste le motivazioni che non portano al diploma uno studente su quattro che si iscrive alle superiori. “Quando si parla di rapporto inferiore alunni, come hanno fatto di recente alcuni parlamentari della maggioranza, anche attraverso delle proposte di legge già presentate, è ovvio che in queste circostanze si debba attuare un proporzionale potenziamento del numero di docenti e Ata in servizio: per questo motivo, come Anief insistiamo che venga approvata finalmente una norma che dia il la agli organici differenziati-maggiorati da attuare in tutte le parti d’Italia dove manchi il tempo pieno: la sua mancata adozione infatti, quasi sempre corrisponde a un più alto numero di alunni che lasciano la scuola prematuramente e a un basso livello di standard riguardanti l’acquisizione delle conoscenze e competenze apprese”, conclude Pacifico.

A sposare entrambe le necessità – tempo pieno e organici maggiorati – potrebbe essere l’azione legislativa presentata dal Movimento 5 Stelle, avviata nei giorni scorsi attraverso il DDL n. 877 presentato alla Camera a prima firma dell’on. Lucia Azzolina, per mezzo del quale si intende ridurre il rapporto alunni docenti di un punto percentuale che prefigurerebbe il ripristino di quasi 87 mila posti cancellati con le riforme taglia ore e istituti imposte nell’ultimo decennio, a partire dalla legge Berlusconi-Gelmini 133/2008 (comma 1 articolo 64) e dal ddl 81/2009. Particolare apprezzamento va dato alle parole dell’onorevole Luigi Gallo che ha parlato, di recente, della necessità di organizzare delle iniziative culturali nei territori più degradati. Anche il senatore Mario Pittoni (Lega) si è impegnato pubblicamente nel fare approvare già con la prossima legge di bilancio delle norme che favoriscano il tempo pieno al Sud.

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