Anief: autorizzati 2.400 posti per il concorso per Dsga

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Comunicato Anief – È davvero questione di giorni la pubblicazione del decreto definitivo per lo svolgimento del concorso per il ruolo di Direttore dei servizi generali e amministrativi, atteso da quasi vent’anni e la cui mancata indizione ha portato all’attuale vacanza di ben 2.178 posti.

L’imminente pubblicazione è stata comunicata dal Miur ai sindacati, dopo che lo stesso dicastero dell’Istruzione ha incassato il sì del Ministero dell’Economia e anche già provveduto a registrare il bando: la prossima settimana, quindi, l’amministrazione renderà pubbliche le modalità di accesso e di svolgimento delle prove.

Di sicuro, al concorso, ricorda oggi Orizzonte Scuola, potranno partecipare coloro che sono in possesso del diploma di laurea in giurisprudenza, scienze politiche, sociali o amministrative, economia e commercio; del diploma di laurea specialistica (LS) 22, 64, 71, 84, 90 e 91; di una laurea magistrale (LM) corrispondente a quelle specialistiche ai sensi della tabella allegata al D.I. 9 luglio 2009. Inoltre, verranno inclusi nella procedura anche gli assistenti amministrativi che alla data della legge 27 dicembre 2017, 205 hanno maturato almeno tre interi anni di servizio negli ultimi 8 di mansioni di direttore servizi generali ed amministrativi anche in mancanza della laurea. Su questo punto, lo studio legale di Anief ha già annunciato che sarà pronto a ricorrere per far valutare il servizio svolto dal 1999.

 

La selezione sarà composta da due prove scritte e una orale. Nel caso in cui a livello nazionale il numero dei candidati fosse superiore a quattro volte il numero dei posti disponibili, quindi oltre 8 mila, il Miur attiverà anche un test preselettivo. I posti da assegnare al termine del concorso saranno 2.004: a questi potrebbero aggiungersene altri 400, in base alle effettive disponibilità.

 

Al sindacato Anief, però, più di qualcosa non torna: 800 posti messi a bando dovrebbero essere accantonati per i passaggi verticali richiesti dal giovane sindacato, che ribadisce anche la domanda di riservare al concorso il 50% dei posti ai lavoratori Ata facente funzione per più di 36 mesi, i quali dovrebbero essere ammessi senza alcuna prova selettiva e direttamente a un colloquio orale per la conferma dei ruoli ricoperti negli ultimi anni come per i concorsi riservati agli insegnanti.

 

“La legge sulla mobilità – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – parla anche del 30 % dei posti disponibili da accantonare per i passaggi ‘verticali’ del personale Ata: un passaggio che deve avvenire direttamente per chi è in possesso del titolo superiore e dopo 5 anni di servizio per chi non lo detiene. Tutto questo, invece, non sembra essere contemplato da questo concorso pubblico”.

 

Nel decreto direttoriale n. 979 del 28 gennaio 2010 sulla mobilità del personale Ata (procedure selettive per i passaggi del personale amministrativo tecnico ed ausiliario (a.t.a.) dall’area contrattuale inferiore all’area immediatamente superiore, ai sensi dell’articolo 1, comma 2, della sequenza contrattuale 25 luglio 2008) era in effetti previsto il passaggio all’area superiore per “il personale in possesso del titolo di studio individuato dalla tabella di cui all’articolo 4 della sequenza contrattuale 25 luglio 2008, per l’accesso al medesimo profilo di appartenenza e dell’anzianità di almeno cinque anni di effettivo servizio nel profilo di appartenenza sia con contratto di lavoro a tempo indeterminato sia con contratto di lavoro a tempo determinato”.

 

L’articolo 48 di tale sequenza contrattuale, inoltre, prevede “i passaggi del personale Ata da un’area inferiore all’area immediatamente superiore (…), previa frequenza di un apposito corso realizzato dall’amministrazione”. Infine, “alle predette procedure selettive, collegate alla formazione, è anche consentita la partecipazione del personale privo dei titoli di studio previsti per il profilo professionale di destinazione” e “fatto salvo, comunque, il possesso di un’anzianità di almeno cinque anni di servizio effettivo nel profilo di appartenenza”

 

Lo stesso decreto Miur del 2010 prevedeva, all’articolo 6, l’organizzazione di “percorsi formativi” attraverso “le modalità indicate all’articolo 5 del Contratto e in ragione del contingente provinciale del personale da avviare alle attività di formazione, di cui all’allegato 1 del presente decreto”. Ma sono passati quasi nove anni e dei corsi di formazione, utili alla ratifica nei nuovi ruoli, non vi è ancora traccia.

 

Anief, pertanto, si dice sin d’ora pronta a mettere a disposizione dei candidati una diffida, da inviare entro il prossimo 15 dicembre, nella quale si chiede all’amministrazione di far attivare i passaggi verticali per i profili B e D: tale procedura, infatti, doveva avvenire ogni quattro anni. E in tutte le occasioni in cui fossero esaurite le graduatorie permanenti, quindi qualora si fosse presentata l’esigenza di individuare nuovi candidati. Tutto ciò, invece, non è mai avvenuto.

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