Ancora troppe carenze nel sistema scuola. Serve inversione rotta. Lettera
Inviato da Lorenzo Picunio – La scuola pubblica italiana soffre di mali antichi, dalle carenze dell’edilizia, alla mancanza di adeguate dotazioni informatiche, alla precarietà dei docenti (compresi quelli di sostegno), alla mancanza di spazi di contemporaneità oraria.
Nessun governo ha investito in modo significativo per risolvere questi problemi, nessuna classe politica ha creduto nel futuro, nei diritti dei ragazzi e delle ragazze.
Nonostante tutto questo la scuola funziona, è uno dei dati di garanzia della coesione sociale, dell’unità nazionale ed europea, dell’accoglienza dei nuovi cittadini.
Ad essa la società fa riferimento, ma vi dedica una quota di bilancio di molto inferiore rispetto agli altri paesi OCSE.
Occorre una mobilitazione dei cittadini e in particolare di chi nell’istruzione opera. Per l’anno prossimo gli obiettivi europei del Trattato di Lisbona ci impongono l’80% di diplomati, obiettivo dal quale siamo ancora lontani. E’ ora di cambiare direzione!