ANCODIS: studenti violenti, inasprire reato oltraggio a pubblico ufficiale. Non è più il tempo di porgere l’altra guancia!

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Comunicato – Ancodis esprime solidarietà al collega aggredito e manifesta grande preoccupazione per il frequente ripetersi di intimidazioni ed azioni violente verso il personale della scuola (docenti, Collaboratori del ds, DS).

Il ripetersi di aggressioni – verbali e fisiche – ad operatori della scuola da parte di alunni e genitori fa emergere una grave preoccupazione su come affrontare l’emergenza in termini di prevenzione e di conseguenti azioni risarcitorie.

Sono stati raggiunti ormai livelli allarmanti che tolgono la necessaria serenità in chi quotidianamente si trova ad interagire nelle attività didattiche ed educative con adolescenti che non hanno più limiti né verbali né comportamentali e con genitori che ritengono di spadroneggiare con azioni  violente ed intimidatorie. A volte se non è consentito a scuola è rimandato fuori dalla scuola con minacce fisiche personali o azioni intimidatorie rivolte ai mezzi privati (auto/moto).

Possiamo ancora andare avanti in queste condizioni di insicurezza e di quotidiana preoccupazione? In alcuni territori c’è la sensazione di lavorare in una trincea nella quale l’aggressione verbale è all’ordine del giorno mentre quella fisica non la si può più a priori escludere.

Siamo ormai una categoria di professionisti indebolita da attacchi che hanno messo in discussione un ruolo educativo, formativo e spesso sostitutivo della presenza genitoriale.

Siamo stati spesso vittime del “fuoco amico”: piuttosto che dare riconoscimenti morali e sostanziali si è voluto indebolire il sistema con argomentazioni prive di fondamento ed illazioni inaccettabili cui si aggiunge una stampa che guarda allo scoop (nei casi di violenza da parte dei docenti che vanno tempestivamente giudicati e – se colpevoli – allontanati dalla funzione docente) e non fa una vera inchiesta su come si lavora in questi territori, a quali stress psicofisici siano sottoposti i docenti, a quale fatica si sottopongano i collaboratori del DS (Vicepresidi, Responsabili di plesso) che quotidianamente sono i primi ad intervenire nelle criticità relazionali e nelle intemperanze genitoriali.

Siamo davvero preoccupati di quanto ormai leggiamo quotidianamente e di quanto NON leggiamo ma che sappiamo benissimo che accade.

Allora è il momento di dire basta e di non porgere più l’altra guancia!

Un grido di dolore si leva da chi vive la scuola, da chi si sporca le mani quotidianamente, da chi subisce ma non si piega perché consapevole del proprio ruolo educativo.

ANCODIS non vuol tacere questo forte disagio e propone le seguenti urgenti azioni:

  1. Rendere più grave il reato di oltraggio a pubblico ufficiale nella scuola proprio per la sua specificità (luogo di formazione e di educazione) e per la presenza di minori (spesso queste aggressioni avvengono in presenza di minori che subiscono turbamenti psicologici);
  2. Risarcire il docente vittima di aggressione fisica – sulla base dei danni biologico e morale rilevati – con una specifica indennità economica ed un riconoscimento giuridico da valere nella progressione di carriera;
  3. Risarcire l’Istituzione Scolastica – anch’essa vittima dell’aggressione – sulla base del danno cagionato alla sua immagine;
  4. Determinare una specie di “D.A.SCO.” (Divieto di Accedere alle manifestazioni SCOlastiche) temporaneo per alunni e permanente per i genitori violenti a tutela della serenità dell’ambiente scolastico;
  5. Costituzione di parte civile per legge del MIUR e dell’Istituzione Scolastica in sede di processo penale;
  6. Nel caso di violenze verbali da parte di un alunno prevedere il temporaneo affidamento ad Enti di volontariato riconosciuti e presenti nel territorio per favorire un processo di riflessione e di recupero educativo.

Non possiamo più aspettare: si rischia una deriva culturale che toglie dignità ai docenti, sottrae autorevolezza alle istituzioni scolastiche, favorisce il misconoscimento del valore educativo del sistema scolastico italiano

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