Amarcord. Voti veri e abolire le bocciature (2005)

Di Lalla
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Vincenzo Pascuzzi – In relazione alla abolizione della bocciatura preannunciata in Austria dal Ministro Claudia Schmied, ho ripescato una mia lettera pubblicata nel 2005 dal Venerdì di Repubblica.

Vincenzo Pascuzzi – In relazione alla abolizione della bocciatura preannunciata in Austria dal Ministro Claudia Schmied, ho ripescato una mia lettera pubblicata nel 2005 dal Venerdì di Repubblica.

Ho apprezzato il servizio di Attilio Giordano e Paola Zanuttini sull’ultimo numero del Venerdì. Aggiungo alcune mie personali considerazioni:

1) Ogni volta che appare in tv, il Ministro Moratti mi trasmette una sensazione di gelo, vuoto, estraneità. Non mi risulta che abbia MAI visitato una scuola parlando con docenti, alunni, famiglie. Se non forse per qualche inaugurazione formale. Capisco come Paolo Sylos Labini l’abbia indicata, su un quotidiano nazionale, come “il peggior ministro dell’Istruzione dall’Unità d’Italia ad oggi”.

2) Ormai non studia più quasi nessuno. Parlo della scuola media superiore. La maggior parte (i 3/4) dei c.d. studenti va avanti con debiti mai saldati. I programmi effettivamente svolti e appresi sono come dei rachitici bonsai. I pochi (1/4) studenti disponibili risultano in minoranza, sono costretti a segnare il passo e si adeguano all’andazzo. Le ore di lezione vengono impegnate in altre attività. Dilagano assenze, indisciplina, maleducazione. Noi docenti siamo consapevoli della situazione ma impotenti. Siamo costretti a promuovere dalle aspettative delle famiglie, dei presidi, dello stesso MIUR, dalla paura di perdere classi e dover poi
chiudere la scuola. Si è creata una situazione in cui conta solo l’aspetto formale (promozione e diploma) e mancano i contenuti (studio, apprendimento, preparazione).

3) Vorrei formulare una mia proposta, semplice e a costo zero, che potrebbe avviare qualche cambiamento in positivo. Propongo di tornare a mettere solo VOTI VERI negli scrutini intermedi o finali e nelle pagelle. Abolire insomma il sei rosso o asteriscato o sottolineato. Abolire anche il conseguente recupero obbligatorio, formalizzato, spesso evaso e fasullo. In sede di scrutini finali si registrerà la promozione dei soli alunni con tutte sufficienze. PER GLI ALTRI DECIDERANNO LE FAMIGLIE – SULLA BASE DI PAGELLE VERE – DI ISCRIVERLI O MENO ALLA CLASSE SUCCESSIVA.
Resterebbe il diritto ai corsi di recupero e alle prove di superamento non del debito ma dell’insufficienza. Corsi e prove non più obbligatori ma facoltativi. Insomma: sostanza invariata ma forma non più contraffatta o mistificata. Anche per gli esami finali.

4) Nel servizio mi sarei aspettato anche la citazione del libro di Paola Mastrocola “La scuola raccontata al mio cane” che descrive efficacemente la situazione.

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