Fedeli risponde agli studenti per Alternanza scuola lavoro: invieremo 1.000 tutor. Dobbiamo fornire ai docenti la capacità di progettare

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Nella giornata di venerdì 13 ottobre, migliaia di studenti si sono riversati nelle piazze di tutta Italia per manifestare contro il sistema dell’alternanza scuola lavoro. In tutte le più grandi città si sono svolte manifestazioni pacifiche, anche se  in alcuni casi si sono verificati episodi di vandalismo.

Diversi gli slogan urlati dagli studenti in corteo, a mettere in evidenza soprattutto il fatto di non essere schiavi e merce delle imprese (“Siamo studenti, non merce nelle mani delle aziende. Basta scuole insicure e schiavismo”), e la volontà di cambiare la scuola in senso più equo e più giusto (“Siamo in piazza perché stanchi di una politica che non ci ascolta e per riscrivere i paradigmi di una scuola diversa più equa e giusta”). 

In risposta alle critiche e alle rivendicazioni degli studenti ha parlato la Ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, che a “Si può fare” su Radio 24, ammette: “Ci sono alcune criticità. La prima è la qualità dei progetti. C’è un lavoro da fare. Rendere responsabili chi accoglie i ragazzi perché si tratta di formazione, non di lavoro o di apprendistato. Si tratta di didattica”.

“Stiamo sostenendo i tutor dentro la scuola. E implementeremo di più le linee guida che erano state date all’indomani della legge 107 – continua la Ministra Fedeli.

Dobbiamo fornire ai docenti la capacità di progettare e che serve per l’alternanza. Abbiamo già fatto un accordo con il ministero del lavoro per mandare sul territorio 1000 tutor preparati su alternanza scuola lavoro, per qualificare i progetti” – conclude.

 

 

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