Alternanza scuola-lavoro, PSP: alunni impiegati alla festa del PD

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comunicato PSP – Continuano segnalazioni di prestazioni di lavoro gratuite da parte di studenti su sollecitazione di insegnanti e di Dirigenti Scolastici alle feste del Partito Democratico, lanciato in una sfida elettorale all’ultimo sangue.

A denunciarlo sono ancora una volta i Partigiani della Scuola Pubblica. Incriminata questa volta la festa (tenutasi il 9 settembre scorso ) del PD di Viterbo , feudo dell’ex ministro Fioroni. “Urgentissimo: mi servono 10 ragazzi disponibili e con la divisa completa di sala per una manifestazione importante a Viterbo con la presenza della ministra dell’istruzione. Ci sarò anch’io, la sera del 09 settembre, ricordatevi che passano come crediti formativi e potrebbe esserci anche un rimborso spese”, scrive il prof. Riccardo Minciotti il 5 settembre sul Gruppo FB dell’Ipseoa di Caprarola (VT).

Come si evince dal testo del post, il docente, nel suo invito allettante, omette un piccolo particolare: dire di che festa si tratta. Accolgono l’invito 6 ragazzi, ma la scoperta che li lascia perplessi appena arrivati sul posto è il fatto che la tanto sollecitata adesione è avvenuta a beneficio non di una festa pubblica qualunque, ma della festa del PD con tanto di Fioroni come sponsor e della Ministra Fedeli come ospite d’onore.

Dopo essere arrivati dal loro paese, i ragazzi rimangono a svolgere servizio, incoraggiati tra l’altro dalla presenza vigile della stessa Dirigente, che, attraverso un altro post sul medesimo gruppo FB scritto dallo stesso docente, li aveva sollecitati a prestarsi a questa serata.
Mentre gli studenti, reclutati a costo zero (il rimborso spese non si è visto) in cambio di una mancetta a base di crediti formativi, sotto gli occhi compiaciuti dell’ex Ministro dell’Istruzione e di quello in carica, nonché della loro Dirigente Scolastica prestano servizio dalle 17:00 alle 23:30 circa, un centinaio di insegnanti dissidenti, regolarmente autorizzati, a 50 metri, a Piazza Fontana di Piano, sotto la vigilanza delle forze dell’ordine, manifesta pacificamente proprio contro quella “Buona Scuola” che è all’origine di tante analoghe iniziative del PD.

Il comitato di insegnanti riesce a far pervenire alla Ministra una missiva in cui le si chiede di visitare il banchetto da loro allestito a così breve distanza, ma senza riscontro. Irrinunciabile evidentemente per la Fedeli è la festa del PD col suo pubblico compiacente.
Ancora più subdolo appare il ricorso a minori sotto promessa di crediti formativi per partecipare in qualità di camerieri all’iniziativa della cui vera natura erano all’oscuro sia loro che le famiglie (che ne è della tanto sbandierata trasparenza e del Patto Formativo?).

Infatti a questa specifica passerella del Partito Democratico c’erano figure istituzionali del mondo dell’istruzione dalle quali ci si sarebbe dovuto aspettare piuttosto una tutela da questi comportamenti che una compiacente promozione degli stessi e se pensiamo che la festa aveva tra i suoi temi anche “Formazione e lavoro: la sfida dell’occupazione”, perché allora il Partito “del lavoro” non si è rivolto ad un regolare catering, con regolari lavoratori, con regolari retribuzioni?

Ancora una volta nell’esperienza di questi ultimi anni di “Buona Scuola” del PD, ben mascherata dal lessico aziendalistico anglosassone completamente estraneo al mondo della pedagogia, sembra di rivivere la scuola dell’Opera Nazionale Balilla, con i suoi inviti ad obbedire senza domandare, con il suo legittimare il regime ad ogni costo da parte di insegnanti e Dirigenti Scolastici, anche a prezzo di contravvenire alla loro alta funzione etica.

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