Alternanza scuola-lavoro per l’orientamento e lo sviluppo delle competenze degli studenti

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di Patrizia Franco – L’Unione Europea ha individuato fra i pilastri fondamentali in materia d’istruzione e formazione nella strategia “Europa 2020” la diffusione di forme di apprendimento che si fondano sul lavoro di alta qualità finalizzata ad una “una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva”.

Negli ultimi cinque anni si è registrato un ulteriore incremento dell’attenzione riguardo l’importanza dell’istruzione e della formazione. Tutto ciò trova giustificazione anche a causa della crisi economica e occupazionale giovanile.

I sistemi di istruzione superiore hanno davanti a sé un’importante sfida: innalzare gli standard di qualità e il livello degli obiettivi di apprendimento raggiunti rispondendo efficacemente al bisogno di competenze consentendo ai giovani di inserirsi adeguatamente nel mondo del lavoro.

In questo contesto, l’alternanza scuola-lavoro offre agli studenti nuovi occasioni formative e trova compimento nella legge 13 luglio 2015 n. 107, recante “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”, che, per venire incontro alla richiesta di competenze spendibili nel mercato del lavoro, ha inserito l’alternanza, inizialmente prevista dalla Legge n. 53/2003 e disciplinata dal Decreto Legislativo n. 77/2005, come parte fondamentale dei percorsi di istruzione all’interno dei vari indirizzi di studio della scuola secondaria di secondo grado.

All’interno della legge 107/2015 viene previsto un monte ore obbligatorio di 200 ore per i licei e di 400 ore per gli istituti tecnici da completare nell’arco dei tre anni (anche all’estero e nei periodi di sospensione dell’attività didattica).

Nell’anno scolastico 2015/16 sono stati coinvolti, a partire dalle classi terze, tutti gli studenti del secondo ciclo di istruzione, a seguito di apposite Convenzioni stipulate dal Dirigente Scolastico, come previsto dall’art. 40 della legge 107/2015, da cui devono emergere le condizioni prescritte per lo svolgimento del percorso formativo.

Nell’anno scolastico 2016/2017 l’alternanza è stata obbligatoria per gli studenti del terzo e del quarto anno. Per l’anno scolastico 2017/2018 sono attualmente coinvolti tutti gli studenti di quinto anno.

I risultati finali del progetto di alternanza scuola-lavoro devono essere schematizzati all’interno della certificazione finale delle competenze.

La legge 107/2015, ai commi da 33 a 43 dell’articolo 1, struttura l’alternanza scuola-lavoro a partire dall’anno scolastico 2015-2016 nel secondo ciclo di istruzione, attraverso:

  • “la possibilità di stipulare convenzioni per lo svolgimento di percorsi in alternanza anche con gli ordini professionali e con enti che svolgono attività afferenti al patrimonio artistico, culturale e ambientale, con Università o con enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI;
  • la possibilità di realizzare le attività di alternanza durante la sospensione delle attività didattiche e all’estero, nonché con la modalità dell’impresa formativa simulata;
  • l’emanazione della “Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza scuola lavoro”prevista, dall’art. 37 della legge 107/2015 permetterà allo studente, di esprimere una valutazione sull’efficacia e sulla coerenza dei percorsi con il proprio indirizzo di studio;
  • l’affidamento alle scuole secondarie di secondo grado del compito di organizzare corsi di formazione in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, rivolti agli studenti inseriti nei percorsi di alternanza e svolti secondo quanto disposto dal d.lgs. 81/2008”.

Allo scopo di promuovere la cooperazione tra imprese e istituzione scolastiche, l’articolo 41 della legge 107/2015 prevede la costituzione, presso le Camere di Commercio, del Registro nazionale per l’alternanza scuola-lavoro. Tale registro è costituito da due sezioni, di cui la prima favorisce l’incontro fra aziende ed enti (pubblici e privati), mentre la seconda prevede la partecipazione delle imprese interessate ai percorsi di alternanza.

Le scelte che gli studenti dovranno intraprendere al momento del conseguimento del diploma superiore possono essere influenzate dall’esperienza di alternanza scuola lavoro, in quanto essa può orientare le varie opzioni lavorative e professionali e può influenzare gli studenti nella scelta degli studi universitari da intraprendere.

Molte Università italiane, in risposta a quanto richiesto dalla Legge, hanno già attivato una serie di percorsi di alternanza a cui lo studente può partecipare.

Le fonti di finanziamento impiegate dalla scuola per realizzare i percorsi di alternanza derivano dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, il quale distribuisce le risorse agli Uffici Scolastici Regionali. I fondi d’istituto, i fondi regionali, i fondi FSE, i fondi PON e i fondi privati costituiscono altre forme di finanziamento.

All’interno del percorso di alternanza scuola-lavoro sono previste varie figure professionali, come il docente tutor interno e il tutor esterno, frequentemente supportati dal docente che ricopre l’incarico di funzione strumentale per l’alternanza, coordinando le attività e raccordando i vari operatori coinvolti.

Nei giorni scorsi è stato siglato un Protocollo d’Intesa tra MIUR e ANPAL (Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro) per l’assegnazione di tutor specializzati ANPAL che avranno il compito di facilitare i rapporti tra sistema istruzione, formazione e impresa, rendendo l’alternanza scuola-lavoro ancora più efficace e offrendo maggiori opportunità agli studenti italiani. Potranno beneficiare della presenza dei tutor specializzati anche gli studenti, che riceveranno indicazioni sulle opportunità a loro riservate: “percorsi formativi professionalizzanti, percorsi universitari, tirocini, apprendistato, offerte di lavoro, progetti specifici nazionali, regionali e territoriali, misure della Garanzia Giovani ecc”.

L’alternanza punta alla realizzazione di una rete territoriale finalizzata a raccordare i protagonisti del mondo della scuola e del mondo del lavoro, cercando di garantire la qualità e il successo dei percorsi formativi.

A tal proposito, la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli, ha dichiarato che “è stata predisposta una piattaforma ad hoc proprio per monitorare le attività svolte in alternanza e per segnalare situazioni improprie”.

L’alternanza scuola lavoro si impegna a dotare gli studenti sia delle competenze di base che di quelle lavorative, spingendo i ragazzi alla scoperta delle proprie attitudini e dei propri interessi attraverso l’acquisizione di competenze e capacità sviluppate direttamente “sul campo”.

I percorsi di alternanza scuola-lavoro assicurano da un lato un’opportunità per gli studenti, in quanto tale esperienza può realmente catalizzare il loro futuro inserimento nel mondo del lavoro, e consentono dall’altro alle aziende di valorizzare i giovani e di potersi accreditare quali enti formativi.

Vedi anche:

Guida operativa del MIUR

Attività di ASL: chiarimenti interpretativi

Il primo anno della nuova alternanza: i dati a livello regionale

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