Alternanza scuola-lavoro e competenze digitali studenti, protocollo MIUR e Sviluppo. Cosa fanno le scuole?

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Lo scorso 19 novembre presso l’Istituto tecnico statale Barsanti di Pomigliano d’Arco, il MIUR e Ministero dello Sviluppo Economico hanno siglato un protocollo per la promozione delle competenze digitali tra gli studenti e le studentesse, anche attraverso l’Alternanza scuola-lavoro.

La notizia ha circolato molto su tutti i principali portali dedicati alla scuola, ma cosa prevede il protocollo MIUR-MISE? Come cambia l’Alternanza scuola-lavoro? Cosa devono fare le scuole? Proviamo a capire.

Il protocollo rientra nell’azione di Governo sui temi della trasformazione digitale del settore manifatturiero di Industria 4.0. Un obiettivo già prioritario per le scuole italiane coinvolte nel Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) della legge 107/15, che mirava a orientare l’istruzione verso le competenze digitali. Approfondire cosa sono le competenze digitali e quali sono i settori che offrono più opportunità di lavoro nel digitale è dunque dirimente per partecipare a questo obiettivo nazionale. Perché la digitalizzazione dell’economia, o digital transformation, sta producendo una vera e propria rivoluzione del lavoro, dei processi di produzione e di quelli aziendali. E non riguarda solo la fabbrica, ma anche uffici, comunicazione, ricerca e cultura. Recentemente vi abbiamo parlato delle iniziative Miur per gli studenti delle superiori per le competenze culturali nell’era digitale. Per questo, se si vuole orientare gli studenti e le studentesse a cercare un lavoro nel mercato attuale, non si può prescindere dal fornire loro competenze digitali o digital skills adeguate.

Il Protocollo MIUR-MISE individua un insieme articolato di interventi su 4 Aree:

  • Area 1) Competitività e investimenti
  • Area 2) Awareness e Policy europee
  • Area 3) Persone e competenze
  • Area 4) Infrastutture e standard

Scuola e Alternanza rientrano nell’Area 3, in cui si dice che il potenziamento dell’Alternanza scuola-lavoro favorirà il consolidamento delle nuove competenze, abilità e conoscenze della trasformazione digitale. Buone notizie, dunque? In un certo senso sì, perché la scuola deve restare al passo con i tempi e con questa Nuova Rivoluzione Industriale, che sta cambiando le competenze per trovare lavoro con molti rischi per la robotizzazione e l’automazione: l’Industria 4.0 brucerà posti di lavoro o ne produrrà diversi?. In ogni caso il protocollo mira al miglioramento dell’educazione digitale attraverso due macro-obiettivi:

  1. Diffondere le competenze per Industria 4.0 e ridurre il disallineamento delle competenze (skill mismatch) attraverso il coinvolgimento del sistema dell’istruzione e della formazione tecnica e professionale;
  2. Rafforzare la formazione professionalizzante e l’alternanza scuola-lavoro per favorire la formazione di competenze digitali e manageriali e le conoscenze chiave in ottica Smart Manufacturing a tutti i livelli professionali.

Le indicazioni puntuali sul “che fare” verranno diffuse a breve, anche se questi obiettivi sembrano in contrasto con quanto previsto nel testo della Legge di Bilancio 2019 in discussione, dove il governo prevede una drastica riduzione delle ore previste dall’Alternanza Scuola-Lavoro specialmente negli istituti tecnici. Alla riduzione del monte ore corrispondono decisi tagli alla spesa. Viene da chiedersi: come si rafforzano le competenze per l’Industria 4.0 se si tagliano più della metà delle ore di Alternanza scuola-lavoro?

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