Alcune divergenze sulla costituzione di una graduatoria Nazionale per il reclutamento degli insegnanti

Di Lalla
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red – I testi del prof. Paolo Muroni e del Prof. Libero Tassella (responsabile nazionale Professione Insegnante) sulla possibilità di costituzione di una graduatoria nazionale per il reclutamento

red – I testi del prof. Paolo Muroni e del Prof. Libero Tassella (responsabile nazionale Professione Insegnante) sulla possibilità di costituzione di una graduatoria nazionale per il reclutamento

Paolo Muroni – Una graduatoria che centralizzi il sistema, va contro ogni principio di decentralizzazione della pubblica amministrazione cominciato da Bassanini in poi; va contro la tendenza alla gestione autonomistica delle scuole (legge 275/99) e l’esigenza di conoscere i bisogni e l’offerta del territorio, oltre che la gestione dei bisogni e dell’offerta di lavoro locale; va contro ogni tendenza europea (da nessuna parte d’Europa, salvo la Francia, esiste un reclutamento del corpo docente a sistema nazionale);

rende il sistema meno trasparente meno pratico, meno gestibile e controllabile (convocazioni all’Olimpico?) ; va contro l’interesse dei precari che non vogliono vivere da nomadi, costringendoli a spostarsi di anno in anno, considerando che gli stipendi dei docenti, non li mettono in condizione di sostenere le numerose spese che ne susseguono; si basa su un principio di meritocrazia che, nel nostro sistema, fa acqua da tutte le parti; contraddice, soprattutto per le donne, l’articolo 37 della Costituzione basti pensare alle discriminazioni che subirebbero le mamme/insegnanti; agevolerebbe soprattutto docenti precari, che non hanno grossi vincoli (famiglia, mutuo, ecc.), spesso questi, sono docenti giovani, che non avendo vincoli si sposterebbero senza alcun problema e facilità, e garantendosi il posto senza alcuna precedenza di merito (vedi punteggio).

La graduatoria Nazionale, non risolve sicuramente il fenomeno del precariato, come qualcuno che la sponsorizza vuol far credere. Per intenderci: se i posti messi a disposizione dal MIUR risultano essere 30.000, con l’istituzione della graduatoria nazionale aumentano? NO sicuramente. I posti aumentano eliminando i TAGLI nella scuola non di certo con il nuovo sistema di reclutamento, denominato GEN. Ora, più che mai si sente l’esigenza di combattere i Tagli alla scuola, non di dare vita a nuove forme di reclutamento, col solo intento, di accontentare alcuni a discapito di altri.

A tutt’oggi, il suo ideatore evita di rispondere ai dubbi e alle perplessità sollevati,e non solo dal sottoscritto, ma ancor peggio non esplicita chiaramente, come in realtà funzionerebbe la graduatoria nazionale."

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Libero Tassella* – Rispondo a chi avanza critiche alla nostra proposta di istituzione della G.E.N , facendo presente che l’ istituzione di una graduatoria nazionale ad esaurimento per le immissioni in ruolo, con la possibilità per gli aspiranti di indicare gli ambiti territoriali in cui si desidera essere inseriti è l’unica via d’uscita, allo stato attuale delle cose, per garantire l’applicazione del principio del merito nella selezione del personale docente, in considerazione dei titoli posseduti e della professionalità acquisita.

Sappiamo che i posti messi a disposizione non aumentano e che la scure dei tagli continuerà ad abbattersi inesorabile, però la nostra proposta farebbe in modo che i posti vacanti e disponibili andassero a giusta destinazione, fossero dati, cioè, a chi, con sacrificio, ha guadagnato competenza professionale e titoli in molti anni di gavetta. Se le cose restassero come sono, ci sarebbero province che resterebbero "scoperte", nel senso che non tutti i posti messi a ruolo sarebbero conferiti e le cattedre residue resterebbero alla mercé di colleghi non abilitati, privi di esperienza e di titoli.

Peraltro, il signor Paolo Muroni non tiene conto di un fatto fondamentale: nessun D.M. o regolamento può limitare il diritto alla mobilità del lavoratore, il diritto al lavoro deve poter essere esplicato senza alcuna limitazione su tutto il territorio nazionale. In questo senso la nostra proposta ha piena coerenza costituzionale. Al punto che sta riscuotendo il favore di alcune forze politiche , che intendo sollecitare, affinché si facciano carico della trasformazione della proposta di Professione Insegnante in un disegno di legge

Il dipartimento Scuola dell’IdV, ad esempio, ritiene che soltanto garantendo l’esaurimento delle graduatorie in tempi brevissimi si possano soddisfare le legittime aspettative dei precari in esse inseriti; sapendo che i limiti alla mobilità nazionale diventano uno strumento capestro per i docenti che sanno di non aver più possibilità lavorative nelle province in cui sono iscritti attualmente; mentre l’unica soluzione in grado di garantire un reclutamento almeno rispettoso del principio del merito, potrebbe essere l’istituzione di una graduatoria nazionale ad esaurimento per le immissioni in ruolo, a garanzia della libertà di trasferimento e lasciando ai precari la possibilità di scegliere tutte le province italiane in cui desiderano essere inclusi

Proposta di trasformazione della graduatoria ad esaurimento in graduatoria unica nazionale

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