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Al via campagna per abolire voto numerico alla primaria

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Il MCE (Movimento di Cooperazione Educativa) ha avviato una campagna contro il Decreto Legge 1 settembre 2008, n. 137 del Ministro Gelmini che ha introdotto nella scuola primaria la valutazione in voti numerici espressi in decimi.

Il MCE (Movimento di Cooperazione Educativa) ha avviato una campagna contro il Decreto Legge 1 settembre 2008, n. 137 del Ministro Gelmini che ha introdotto nella scuola primaria la valutazione in voti numerici espressi in decimi.

Nella circolare n. 10 del 23/01/2009 che all’art. si legge “Il suo uso nella pratica quotidiana di attività didattica è rimesso discrezionalmente ai docenti della classe, in ragione degli elementi che attengono ai processi formativi degli alunni secondo il loro percorso personalizzato.”

Secondo il movimento, “si legge tra le righe la preoccupazione di effetti non necessariamente positivamente scontati, tanto che si rimanda ad un uso discrezionale dell’assegnazione del voto nell’attività didattica quotidiana. Il rischio che si rimuovano gli elementi che attengono ai processi non è stato opportunamente ponderato. Tanto che si può affermare che questa legge si sostanzia nella riduzione della valutazione a un’operazione sommativa. E’ possibile che i voti vengano assegnati ad ogni prestazione, prova, interrogazione, valutazione intermedia, ben al di là dello stesso dettato della norma. Per non parlare dell’altro rischio: le bocciature degli alunni fin dalla classe prima di scuola primaria.”

Secondo il MCE il voto numerico ha smantellato la collegialità, frammentendo il lavoro dei docenti, riducendo il confronto e la progettazione degli interventi.

Per questo motivo chiede la ritattivazione del giudizio attraverso una petizione.

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