Affermazioni di Monti a “Che tempo che fa”. Fabio Fazio affida il diritto di replica a Bersani: affermazioni sbrigative

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red – Dopo le affermazioni poco felici del Premier Monti alla trasmissione di Fazio sull’"indisponibilità" da parte dei docenti di lavorare gratuitamente e sull’accusa di corporativismo, il conduttore televisivo affida la replica a Bersani.

Offese gravi dal premier ai docenti della scuola pubblica
Puglisi (PD): basta insulti, più responsabilità da chi governa
Dopo Monti, Fazio dovrebbe invitare un insegnante
Gli insegnanti sono importanti perchè trasmettono il senso dello Stato

red – Dopo le affermazioni poco felici del Premier Monti alla trasmissione di Fazio sull’"indisponibilità" da parte dei docenti di lavorare gratuitamente e sull’accusa di corporativismo, il conduttore televisivo affida la replica a Bersani.

Offese gravi dal premier ai docenti della scuola pubblica
Puglisi (PD): basta insulti, più responsabilità da chi governa
Dopo Monti, Fazio dovrebbe invitare un insegnante
Gli insegnanti sono importanti perchè trasmettono il senso dello Stato

Le e-mail giunte alla redazione di Rai3 devono essere state davvero tante e Fazio ha colto la palla al balzo dell’ospite Bersani per metterci una pezza.

"Ieri, qui, il Presidente Monti – ha affermato Fazio – ha detto una cosa che ha suscitato molto scalpore, siamo stati immersi da e-mail e messaggi twitter. Il presidente ha detto di aver incontrato resistenze corporative in tutto il paese. Ad esempio ha detto che anche nella scuola, i docenti, rifiutandosi di fare due ore in più, hanno impedito di liberare risorse per la scuola. Molti insegnanti si sono inferociti…".

"Io penso questo – ha risposto Bersani – errori sulla scuola se ne son fatti tanti, anche noi ne abbiam fatto qualcuno, però, l’ho detto anche in Parlamento,     non si può accettare che ogni sei mesi arrivi uno schiaffo alla scuola né in termini materiali né in termini immateriali, come queste affermazione un po’ sbrigative".

"Ne avremo più bisogno nel futuro della scura rispetto ad oggi. – ha continuato – E non solo perché c’è bisogno di conoscenza, perché non c’è competitività, ma per un motivo più di fondo: oggi la nuova generazione è sommersa dalle informazioni, ma l’informazione non è conoscenza. La conoscenza ha bisogno di scaffali dove mettere l’informazione, l’unico falegname per fare questo scaffale è l’insegnante. Se non ha i soldi per pagarli come nel resto d’Europa, però almeno considerane il ruolo, la dignità, l’importanza e il rilievo.

"Credo che sulla scuola – ha concluso – la prossima legislatura dovrà fare un’operazione quasi costituente: fermiamoci un attimo, ragioniamo assieme e vediamo come può essere messo in stabilità un sistema che in questo momento è troppo barcollante qualche volta, mentre aumenta la dispersione scolastica, 15.000 iscritti in meno all’università perché le famiglie non hanno i soldi."

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