Si tratta di un argomento di grande rilevanza, viste le forti divergenze assunte dalle due forze politiche nella passata legislatura.
Il Pd è il titolare della riforma renziana per eccellenza che è stata anche quella più contestata dalla scuola; il M5S è sempre stato fra i maggiori oppositori.
Sempre che il mandato affidato al presidente della Camera, Roberto Fico, vada a buon fine, sarà interessante capire quale mediazione si potrebbe raggiungere fra gli eredi politici di Beppe Grillo (che vogliono abolire la riforma) e i vertici di piazza del Nazareno che invece ne vanno orgogliosi.
La scuola si era ribellata da subito alla riforma renziana per eccellenza. Anzi, secondo voci e opinioni raccolti a caldo, pare che dalla scuola possa essere arrivato un segnale forte di contestazione al segretario PD, votando ‘No’ al Referendum costituzionale; se ciò fosse vero, sarebbe una ulteriore conferma che anche per i docenti e studenti maggiorenni il voto sul Referendum ha avuto la valenza di un voto in pagella all’impostazione di governo renziana.
Fra i punti su cui trovare un accordo per il prossimo Governo, quello sulla scuola non è secondario, anche perché non sono ancora stati scritti tutti i decreti attuativi della legge 107. Sicuramente manca ancora quello sul testo unico.
Non va dimenticato, soprattutto, che fra i principali nodi da sciogliere ci sono le divergenze relative a concorso e FIT, di cui Orizzonte Scuola ha parlato nell’articolo Governo M5S-PD: non ci sarebbe accordo su concorso e FIT per gli insegnanti