Abuso di contratti a termine. Corte Costituzionale: massa di docenti precari assunti grazie a meri automatismi (graduatorie) o selezioni blande (concorsi riservati)

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E' stata pubblicata l'attesa sentenza 187/2016 della Corte Costituzionale. Sentenza complessa, 19 sono i punti trattati ed una parte di questi dedicati alla questione Legge 107 del 2015 e problematica del precariato. Ora, da una prima lettura della Sentenza, sorgono alcuni interrogativi.

E' stata pubblicata l'attesa sentenza 187/2016 della Corte Costituzionale. Sentenza complessa, 19 sono i punti trattati ed una parte di questi dedicati alla questione Legge 107 del 2015 e problematica del precariato. Ora, da una prima lettura della Sentenza, sorgono alcuni interrogativi.

La Corte Costituzionale afferma che la Legge con la 107 del 2015 per i docenti, si è scelta la strada della loro stabilizzazione con il piano straordinario destinato alla «copertura di tutti i posti comuni e di sostegno dell'organico di diritto».

Evidenziando che “Esso è volto a garantire all'intera massa di docenti precari la possibilità di fruire di un accesso privilegiato al pubblico impiego fino al totale scorrimento delle graduatorie ad esaurimento, secondo quanto previsto dal comma 109 dell'art. 1 della legge n. 107 del 2015, permettendo loro di ottenere la stabilizzazione grazie o a meri automatismi (le graduatorie) ovvero a selezioni blande (concorsi riservati).”




Accesso privilegiato? Selezioni blande? Ma sulla base di quale criterio i Giudici della Corte Costituzionale hanno formulato una simile valutazione più politica che giuridica? Il personale docente soggetto alla procedura di stabilizzazione è soprattutto quello che ha vissuto decenni di precariato a causa di un sistema di induzione alla precarietà nel mondo della scuola come quello italiano. Come poter parlare di accesso privilegiato al pubblico impiego, dopo una vita spesa nel precariato per la scuola?

E tali valutazioni sono state funzionali per arrivare ad affermare il seguente concetto: “In tal modo vengono attribuite serie e indiscutibili chances di immissione in ruolo a tutto il personale interessato, secondo una delle alternative espressamente prese in considerazione dalla Corte di giustizia.” Non è vero.

Tutto il personale interessato, che non è solo quello contemplato dal piano assunzioni della legge 107 del 20015 continua ad essere precario.

E la lode verso la 107 del 2015 continua, quando afferma che “ La scelta è più lungimirante rispetto a quella del risarcimento, che avrebbe lasciato il sistema scolastico nell'attuale incertezza organizzativa e il personale in uno stato di provvisorietà perenne; una scelta che – va sottolineato – richiede uno sforzo organizzativo e finanziario estremamente impegnativo e che comporta un'attuazione invero peculiare di un principio basilare del pubblico impiego (l'accesso con concorso pubblico), volto a garantire non solo l'imparzialità ma anche l'efficienza dell'amministrazione (art. 97 Cost.).”

Per il personale ATA, ignorato dalla legge 107 la Corte Costituzionale afferma che “ non è previsto alcun piano straordinario di assunzione e pertanto nei suoi confronti deve trovare applicazione la misura ordinaria del risarcimento del danno, misura del resto prevista – lo si è più volte ricordato – dal comma 132 dell'art. 1 della legge n. 107 del 2015, che quindi anche per questo aspetto deve ritenersi in linea con la normativa comunitaria.”

Concludendo “ nel senso che lo Stato italiano si è reso responsabile della violazione del diritto dell'U.E., ma anche che il conseguente illecito è stato “cancellato” con la previsione di adeguati ristori al personale interessato. “

Come dire, sì, vi bacchettiamo,avete sbagliato, ma ora voltiamo pagina. Cara Corte Costituzionale, non ci siamo proprio. 

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