Abolizione classi pollaio, si dimostri che è prioritaria

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Inviato da Gianfranco Scialpi – L’abolizione delle classi pollaio è la priorità di questo governo. È scritto nel programma di governo.

Il problema risiede nelle coperture economiche. Operazione facilitata dal calo demografico.

Abolizione classi pollaio cosa si legge nel contratto di governo

Diversi esponenti dell’attuale governo ripetono che il programma è il loro punto di riferimento. E’ presentato, infatti, come un contratto che impegna l’esecutivo a perseguire gli obiettivi inseriti nel documento. Esprime, tuttavia una sintesi dei programmi elettorali del M5S e della Lega. Il carattere “ibrido”(=sintesi) ovviamente ha comportato un taglio di quei contenuti non condivisi (ad esempio l’abolizione della Riforma Gelmini “senza se e senza ma”).

Fatta questa necessaria premessa, si legge nel contratto (sezione scuola)” Per far ciò occorre ripartire innanzitutto dai nostri docenti.

In questi anni le riforme che hanno coinvolto il mondo della scuola si sono mostrate insufficienti e spesso inadeguate, come la c.d. “Buona Scuola”, ed è per questo che intendiamo superarle con urgenza per consentire un necessario cambio di rotta, intervenendo sul fenomeno delle cd. “classi pollaio”, dell’edilizia scolastica, delle graduatorie e titoli per l’insegnamento.

Abolizione classi pollaio, prima di tutto

Ne consegue la priorità dell’abolizione delle classi pollaio. Il resto (chiamata diretta, alternanza scuola/lavoro), pur importante viene dopo viene dopo!

Il ministro ne ha parlato poco. A mio parere in modo superficiale con questa dichiarazione (audizione 1 agosto 2018): “la media classi/alunni, a livello nazionale, è di 21,1 alunni per classe. In qualche caso si sono verificate situazioni per le quali, vuoi per iscrizioni avvenute anche dopo i termini previsti, vuoi per taluni indirizzi di studio particolarmente specializzanti, e al solo fine di accontentare il più possibile le famiglie e gli alunni, potrebbe essersi verificato il caso della costituzione di singole classi numerose”.

Il Ministro Bussetti è vincolato dal programma

La personale convinzione del Ministro, però non può divenire il criterio-guida del suo operato. Il programma rappresenta un vincolo! Egli è l’interfaccia di questo contratto!

Quindi il Ministro Bussetti agisca di conseguenza come espressione di un cambiamento promesso che deve iniziare dall’aula. Il cuore del sistema formativo è qui!

Quest’ambiente è frequentato dagli utenti del servizio scolastico, senza i quali quest’ultimo non ha ragion d’essere. E’ qui che si forma “la persona e il cittadino“(Costituzione della Repubblica Italiana) costituite da capacità, competenze, emozioni, sentimenti, relazioni. gravemente compromessi dalla scellerata organizzazione delle classi pollaio (D.M. 81/09) e superpollaio (Legge di stabilità 2015 art. 1 comma 333).

Sono consapevole che l’abolizione di queste mostruosità pedagogiche necessità di risorse economiche, in parte già coperte, grazie alla significativa diminuzione degli alunni che “fra cinque anni potrebbe attestarsi sulle 361mila unità e fra 10 anni sulle 774mila unità” (Istat,2017).
Quindi si proceda con questa priorità per il bene dei nostri ragazzi e del futuro del nostro Paese.

P.S. È di queste ore la presentazione di un disegno di legge per il superamento delle classi pollaio. Qualche perplessità esiste sulla sua natura: parlamentare e non governativa. È la conferma di un disinteresse del governo e del Ministro Bussetti? Sostanzialmente conferma l’indicazione della Legge di Iniziativa Popolare. Finalmente sappiamo anche quanto costa tutta l’operazione (art.1)

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